Fim, Fiom e Uilm di Milano chiedono più contrattazione aziendale

Milano, 15.5.2018

assemblea fim fiom uilmFim, Fiom e Uilm di Milano hanno riunito in assemblea i delegati e i dirigenti sindacali per denunciare la scarsa attenzione delle aziende metalmeccaniche alla contrattazione integrativa e, quindi, lanciare una propria piattaforma di richieste. Un tasto dolente è il premio di risultato, ovvero la distribuzione di risorse ai lavoratori al raggiungimento di determinati obiettivi di produzione e produttività.
Il comparto metalmeccanico dell’area di Milano, Lodi, Monza e Brianza conta 16mila imprese che occupano 151.000 addetti.

“Purtroppo – osserva il segretario generale della Fim Cisl milanese, Christian Gambarelli – a distanza di due anni dall’entrata in vigore del contratto nazionale, siamo costretti a registrare una scarsa diffusione della contrattazione aziendale: oggi più del 70% delle aziende del territorio è senza contratto integrativo interno. Allo stesso modo, nonostante la ripresa in corso, rileviamo la mancata erogazione del premio di risultato anche in grandi gruppi multinazionali metalmeccanici con sede a Milano. Le aziende fanno utili, ma non ridistribuiscono la ricchezza fra i lavoratori, come invece previsto dagli accordi sindacali”.

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La piattaforma territoriale rivendicativa prevede la richiesta di un incremento retributivo aziendale pari a 580 euro annui; una forte spinta all’utilizzo della contrattazione per fare fronte all’organizzazione del lavoro e al funzionamento efficiente delle imprese; la regolazione e valorizzazione della formazione professionale per essere competitivi nella sfida della quarta rivoluzione industriale; la necessità di porre maggiore attenzione al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che va visto come un investimento e non come un costo.

La piattaforma sarà illustrata nei prossimi mesi in tutte le aziende del milanese. Contestualmente Fim, Fiom e Uilm chiederanno a Federmeccanica di aprire un tavolo provinciale di confronto per fare in modo che vengano rispettati e attuati in ogni luogo di lavoro gli impegni assunti con la firma del contratto nazionale.

 

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