
“Non siamo qui per dirci quanto siamo stati bravi, ma per chiederci quanto possiamo ancora fare. Non per celebrare, ma per costruire. Insieme”. Con queste parole, Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, ha dato inizio al suo intervento sentito ed appassionato al Congresso della CISL Milano Metropoli, che si è svolto lunedì 31 marzo e martedì 1 aprile 2025 a Milano. I lavori hanno rappresentato una riflessione che ha attraversato i grandi temi del presente e del futuro del sindacato, con uno sguardo concreto, lucido e pieno di fiducia nella forza della comunità.
L’incontro si è aperto con la relazione introduttiva di Giovanni Abimelech – rieletto Segretario Generale della UST al termine dei lavori, affiancato in Segreteria da Sabria Sharif, Alessandro Marchesetti ed Eros Lanzoni – che ha tracciato un quadro della situazione economica e sociale del territorio, mettendo in evidenza le principali sfide per il mondo del lavoro. Dalle difficoltà legate alla transizione digitale ed ecologica alle opportunità offerte da nuovi investimenti, la discussione ha evidenziato la necessità di un sindacato sempre più vicino ai lavoratori e capace di interpretare i cambiamenti in atto. Al Congresso ha partecipato anche la Segretaria Generale della CISL, Daniela Fumarola, che con la sua presenza e il suo contributo ha rafforzato il valore di un confronto che non si è limitato a un’analisi della situazione attuale, ma ha messo sul tavolo proposte concrete per il futuro.
L’intervento del Segretario Generale della CISL Lombardia si è concentrato su un dialogo tra Milano e la Lombardia, un parallelismo quasi confidenziale tra quanto detto nella relazione dal Segretario Generale UST e il pensiero della Segreteria Regionale. Non un discorso “tecnico”, ma un vero dialogo tra persone che condividono un progetto comune: migliorare la vita di chi lavora, di chi cerca un futuro, di chi si prende cura, di chi si sente lasciato indietro.
La partecipazione non è un concetto astratto. È una scelta quotidiana
“Senza la partecipazione consapevole dei delegati, senza la dedizione degli operatori, senza una base viva, il sindacato perde il suo senso più autentico”. La partecipazione, per Nava, non è un principio da enunciare, ma un’azione da praticare. È presenza nei territori, nei luoghi di lavoro, nelle contrattazioni, ma anche nelle relazioni. È il volto umano del sindacato: “Partecipare significa esserci. Con responsabilità, con competenza, ma anche con prossimità. La CISL ha sempre scelto questa via. Forse meno appariscente, ma certamente più efficace”.
Milano, metropoli delle opportunità e delle disuguaglianze
Nava non ha avuto paura nel nominare le contraddizioni della città: “All’ombra della Madonnina c’è una città che produce, che innova, che attrae investimenti. Ma c’è anche una città dove le disuguaglianze crescono insieme al PIL”. E ha denunciato con forza l’emergenza casa: “Oggi vivere a Milano significa, per troppi, vivere con l’acqua alla gola. Anche per chi ha un contratto a tempo indeterminato, anche per chi fa sacrifici veri. La casa è diventata un tema sindacale”. Una città dove affitti, mutui e costo della vita impediscono la costruzione del futuro. Per questo ha rilanciato: “Sono consapevole che molto è stato fatto, ma possiamo fare ancora di più: serve una cabina di regia regionale, serve recuperare gli alloggi pubblici sfitti, serve un piano per l’abitare che metta insieme Regione, Comuni, ALER, sindacati, cooperative. Perché abitare è un diritto, non un privilegio”.
Generazioni sospese
Uno dei passaggi più intensi ha riguardato il rapporto tra i giovani e il lavoro: “Oggi troppi ragazzi vivono in un presente instabile, un eterno presente che non lascia spazio ai progetti di vita”. E ancora, parlando di natalità e genitorialità: “Fare un figlio non è una scelta libera, quando il salario è insufficiente, le case inaccessibili, gli orari impossibili, i nidi carenti. Serve un sindacato che non si limiti a denunciare, ma costruisca alternative concrete”. Ha indicato una direzione precisa: “Portare il tempo della vita al centro della contrattazione. Perché un contratto oggi è davvero avanzato solo se tiene conto della qualità del tempo, dei bisogni affettivi e della salute psicofisica”.
Sicurezza, sanità, welfare: una nuova frontiera della contrattazione
“Quando più di mille persone muoiono sul lavoro in un anno, non siamo davanti a un’emergenza. Siamo davanti a una ferita strutturale. E la ferita va curata con cultura, con formazione, con coraggio”. Il Segretario ha apprezzato le proposte della UST Milano, come il “Telefono Nero” e l’idea di una convention sulla sicurezza e l’innovazione. Sulla sanità, ha ricordato i Punti Salute CISL, 11 solo a Milano, come presidio concreto di assistenza e fiducia. Ma ha anche ammonito: “La sanità pubblica non può essere sostituita dai nostri sportelli. Va rifinanziata, ricostruita, restituita ai cittadini”.
Intelligenza artificiale, inclusione, nuovi diritti digitali
Con uno sguardo rivolto al futuro, Nava ha posto l’accento sull’urgenza di governare la transizione digitale: “La tecnologia non è neutra. Può includere o può escludere. E noi dobbiamo esserci: nella contrattazione, nei codici, negli algoritmi”.
Cultura, turismo, artigianato: economia viva e spesso fragile
Un passaggio è stato dedicato al lavoro culturale e creativo: “Anche i lavoratori della cultura meritano diritti veri. Perché la cultura è cittadinanza, è critica, è coesione”. E all’artigianato: “Un mondo che crea valore, che forma competenze, ma che ha bisogno di una regia forte per non essere schiacciato tra giganti e sfruttamento”.
Migranti e inclusione: una sfida per il futuro
Uno dei temi centrali affrontati da Nava è stato quello dell’immigrazione. “Non possiamo ignorare la realtà di chi arriva nel nostro Paese in cerca di un futuro migliore. L’inclusione passa attraverso il lavoro, la formazione, il riconoscimento dei diritti“,ha affermato, sottolineando il ruolo del sindacato e degli sportelli di ANOLF Lombardia nel contrastare lo sfruttamento e nel promuovere una società più equa e coesa. “I migranti non sono un problema, sono una risorsa. Servono percorsi di regolarizzazione, ma soprattutto una narrazione politica che superi le paure e valorizzi il contributo di queste persone alla nostra economia e alla nostra comunità“. Il Segretario ha inoltre evidenziato come molti settori strategici della nostra economia, dall’edilizia alla logistica, dall’assistenza alla ristorazione, si reggano sul lavoro dei migranti. “Questi lavoratori spesso svolgono mansioni fondamentali, ma troppo spesso vengono lasciati ai margini, senza tutele adeguate e in condizioni di precarietà inaccettabile. È nostro dovere garantire che nessuno sia sfruttato e che tutti abbiano accesso a contratti regolari, a una giusta retribuzione e a condizioni di lavoro dignitose”. Ha poi lanciato un appello alle istituzioni affinché mettano in campo politiche di integrazione serie ed efficaci. “Non basta parlare di accoglienza: bisogna costruire percorsi concreti che permettano a queste persone di diventare parte attiva del nostro tessuto sociale ed economico. Il sindacato deve essere in prima linea in questa battaglia, senza ambiguità e senza retorica”.
Una sede nuova per un sindacato che abita la città
Il riferimento al trasferimento della sede della UST Milano è diventato simbolo di un cambio di paradigma: “Una sede non è solo una questione logistica. È una scelta politica. Significa decidere dove e come stare dentro la città”. E infine, parlando di formazione sindacale, Nava ha valorizzato l’idea dell’Academy e dell’Erasmus sindacale, “dentro un dialogo con tutti gli istituti di formazione presenti nei territori, nelle Categorie, con la Scuola Sindacale Permanente della USR e con lo storico Centro Studi di Firenze. Formare oggi non significa solo trasmettere nozioni, ma generare consapevolezza, identità, pensiero critico”.
“Sortirne insieme è la politica”
A conclusione, Nava ha richiamato le parole di don Milani:“Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia“. Ed ha rilanciato l’idea di un nuovo patto sociale tra sindacati, istituzioni, imprese, terzo settore: “Serve un’alleanza che non sia solo emergenziale, ma strutturale. Serve una regia collettiva. Serve, soprattutto, fiducia”.
Il Congresso della CISL Milano Metropoli è stato tutto questo: un momento alto di elaborazione, ma anche un punto di partenza. La CISL ha mostrato cosa significa essere un sindacato prossimo, credibile, riformista. Un sindacato che non rincorre il futuro, ma lo costruisce, passo dopo passo, insieme a chi lavora e a chi crede ancora nella forza delle comunità.








