Milano, 16.7.2018
Il settore dell’edilizia prevede la presenza di specifici Rlst, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali.
In Lombardia le organizzazioni Sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil esprimono una rete di Rlst dedicati ai cantieri.
Ad oggi sono 37 Rlst, diffusi su tutto il territorio regionale e ripartiti per province.
La loro attività è finanziata con un contributo previsto dal Ccnl dell’Edilizia versato dalle imprese e contrattato a livello provinciale.
Dal 2016 sono collegati tra loro da un sistema di messa in rete informatica a livello regionale, che permette loro di scambiarsi informazioni sulle situazioni che incontrano nei cantieri e di fotografare lo stato dell’arte dal punto di vista della prevenzione in materia di salute e sicurezza.
Gli Rlst dell’edilizia svolgono anche un ruolo di segnalazione ai datori di lavoro delle situazioni di rischio e di consiglio tecnico su come metterle in sicurezza; hanno però anche il compito di avvisare gli Enti di Controllo preposti, sia contrattuali che dello Stato/Regione, in caso di situazioni di pericolo grave e pericolo grave e immediato.
Gli Rlst operano soprattutto con le piccole e piccolissime imprese. La loro funzione è fondamentale perché la competenza in materia di sicurezza e prevenzione delle figure aziendali e del datore di lavoro è sempre molto limitata, se non del tutto insufficiente.
Dal 2016 ad oggi, sono state fatte 14.461 visite (dato di maggio 2018) in cantiere su tutto il territorio della Lombardia.
Su alcuni aspetti fondamentali le rilevazioni dicono che:
- la formazione degli addetti è assolta nel 97% dei casi esaminati e solo nel 3% risulta non fatta o incompleta;
nota 1: ricordiamo l’impegno del settore, in base ad una norma del Ccnl, che chiunque entri a lavorare in cantiere debba aver frequentato le “16 ore”, cioè 16 ore di formazione di base sul cantiere, le sue lavorazioni e la sicurezza;
nota 2: bisogna però anche ricordare che la qualità della formazione è centrale: se fatta bene insegna alle persone a lavorare in sicurezza, se fatta superficialmente può invece non incidere sui comportamenti e quindi sul modo di lavorare (sia del datore di lavoro che dei suoi dipendenti) - i mezzi di protezione individuale (Dpi) sono presenti, consegnati ed utilizzati nel 75% dei casi; dato rilevante e grave è però che nel 25% dei cantieri esaminati non vengano usati adeguati Dpi
- il Pos, il Piano Operativo di Sicurezza, obbligatorio per ogni impresa che operi all’interno di un cantiere, è presente nel 99% dei casi esaminati
la presenza di dispositivi di pronto soccorso in cantiere è rilevata nell’87% dei casi (il 13% ne sono però sprovvisti!) - la presenza di un estintore è rilevata nell’84% dei casi (non c’è nel 16%).