La Corte europea interviene sul sussidio ridotto per il part-time

Milano, 13.11.2017

Da tempo anche in Italia va avanti un contrasto interpretativo sul calcolo dell’anzianità contributiva per i part-time verticali.
L’Inps calcola nell’anzianità contributiva dei lavoratori con part-time verticale “ciclico” solo le giornate di lavoro effettivo, mentre ormai la giurisprudenza, in termini rilevanti, ritiene che nella base dell’anzianità contributiva utile ai fini pensionistici vadano inseriti anche i periodo di non lavoro.

La Corte di giustizia europea, con la sentenza depositata il 9 novembre 2017 nella causa C 98/15, afferma un principio importante in materia previdenziale, che può avere anche un impatto nel nostro Paese.

Secondo il giudice comunitario, viola il divieto di discriminazione fondata sul sesso la normativa di uno Stato membro che, nel caso di lavoro a tempo parziale verticale, esclude i giorni non lavorati dal calcolo dei giorni di contribuzione, con conseguente riduzione del trattamento di disoccupazione, se la maggior parte dei lavoratori che usano il part-time è costituita da donne.

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