L’intervento del Segretario Regionale CISL Lombardia Enzo Mesagna a “Consulenti del Lavoro: 30 anni di Ordine a Lecco – Ruolo etico, sociale ed economico di un Ordine professionale per il futuro”

Lo scorso venerdì 24 maggio, nel pomeriggio, il Segretario Regionale CISL Lombardia Enzo Mesagna, ha partecipato alla Tavola rotonda “Evoluzione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e andamento dei livelli retributivi in Italia“, durante la seconda giornata del convegno “Consulenti del Lavoro: 30 anni di Ordine a Lecco – Ruolo etico, sociale ed economico di un Ordine professionale per il futuro

Di seguito alcuni passaggi del suo intervento:

La CISL, sin dalla sua nascita, ha sempre sostenuto che la contrattazione rappresenta lo strumento più efficace per regolare i rapporti tra le parti e per rappresentare e tutelare i lavoratori: essa, infatti, rappresenta un esercizio di democrazia, laddove riesce a rendere protagonisti i lavoratori su temi importanti per il proprio lavoro e per la loro vita. Questa contrattazione, però, deve essere accompagnata da principi altrettanto importanti, come l’autonomia dai datori di lavoro, ma anche dai partiti politici; le competenze, su cui bisogna lavorare attraverso la formazione di figure competenti in grado di saper leggere ed interpretare i continui cambiamenti del mercato del lavoro; e la responsabilità di muoversi su un terreno in cui i soggetti, lavoratori ed imprese, hanno interessi diversi, a volte contrapposti.

La contrattazione, pertanto, è quello strumento che ci consente di unire, tenere insieme queste diverse esigenze a favore di un bene comune ed è la via che vogliamo e dobbiamo promuovere per favorire e tutelare al meglio i lavoratori, sia per rendere più competitive le nostre aziende.
Qualche mese fa, come CISL Lombardia, abbiamo svolto una ricerca sulle Grandi Dimissioni, intervistando i lavoratori che hanno rassegnato le dimissioni passando per i nostri uffici ed abbiamo indagato quali fossero i motivi che hanno portato queste persone ad abbandonare il posto di lavoro e che cosa ritenessero importante nella scelta del nuovo posto di lavoro. È emerso che oggi le persone nel lavoro ricercano un benessere complessivo, composto, oltre che dall’aspetto economico, da nuove dimensioni come il clima aziendale, la conciliazione vita-lavoro, il welfare aziendale, la possibilità di carriera e la formazione.

Evidenziare l’importanza della contrattazione, tuttavia, non significa non vedere il problema del salario povero che in Italia ha origine da più cause: la frammentazione delle imprese, la presenza del lavoro nero e grigio, la presenza di un forte numero di contratti pirata, la difficoltà nel rinnovare i contratti o nell’estendere la contrattazione di secondo livello e il forte prelievo fiscale che pesa sulle buste paga dei lavoratori. Per questi motivi, una Legge sul salario minimo non costituisce la risposta giusta a questa delicata questione, anzi, il rischio sarebbe quello di far uscire dalla contrattazione tante aziende che preferirebbero applicare il minimo legale, piuttosto che un Contratto Nazionale di Lavoro con le tante tutele, non solo di carattere economico, ma anche normativo. La strada da percorrere è invece ancora quella di favorire ed incentivare la contrattazione, anche quella di secondo livello, di rinnovare i contratti di lavoro, di contrastare il lavoro nero, di intervenire sul nostro sistema fiscale, a vantaggio del lavoro dipendente.

Infine, una questione che riguarda il tema della partecipazione: siamo convinti che la partecipazione rappresenti la vera risposta ai nuovi bisogni, non solo dei lavoratori, ma anche delle imprese, sempre più coinvolte nelle trasformazioni legate alle transizioni. Mi piace dire che la partecipazione rappresenta la naturale evoluzione del concetto di contrattazione, unito al valore della responsabilità. Crediamo che questa partecipazione debba attraversare le tante dimensioni presenti all’interno dell’azienda, a cominciare dal livello gestionale, passando per il livello finanziario, organizzativo e quello consultivo.

La partecipazione per noi diventa il nuovo orizzonte, rappresenta il nuovo salto di qualità delle relazioni sindacali, che può rappresentare il modo migliore e più efficace per tutelare le lavoratrici e i lavoratori, aumentando i loro salari, orientando gli investimenti e radicando l’occupazione. Per questo motivo abbiamo raccolto più di 400.000 firme a sostegno di una proposta di Legge di iniziativa popolare sul tema della partecipazione, che ha ottenuto un consenso importante anche da parte dei livelli politici.
Speriamo che entro l’anno si possa avere una Legge che garantisca la partecipazione dei lavoratori all’interno delle proprie aziende, dando attuazione all’articolo 46 della nostra Costituzione