
“Ci sono momenti in cui il parlare diventa qualcosa di più: diventa testimonianza, diventa impegno, diventa scommessa sul futuro”, con queste parole Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, ha iniziato il suo intervento davanti alle delegate e ai delegati riuniti al IV Congresso CISL Monza Brianza Lecco, che si è svolto a Seveso il 23 e 24 aprile 2025. Al termine del Congresso, il Consiglio Generale ha confermato alla guida del sindacato territoriale Mirco Scaccabarozzi e la Segreteria composta da Annalisa Caron e Roberto Frigerio.
Fabio Nava ha invitato a riflettere sull’urgenza di nuove risposte, in un’epoca segnata da incertezze profonde e cambiamenti rapidi. È stato un appello a non restare spettatori, ma a farsi protagonisti attivi della storia che stiamo vivendo.
Un pensiero a Papa Francesco
“In questo congresso così carico di significati non possiamo non fermarci un momento per rivolgere un pensiero a Papa Francesco”, ha continuato Nava. “La sua voce – limpida, profonda, profetica – è stata un faro di riferimento anche per il mondo sindacale. Ricordo quando, nel 2017, ci disse che ‘il lavoro è una forma di amore civile’: parole semplici e potenti, che ci hanno guidato in questi anni”. Così Fabio Nava ha evidenziato come Papa Francesco abbia parlato a tutti, credenti e non credenti, giovani precari e lavoratori senza voce, donne invisibili e migranti umiliati, sempre dalla parte di chi non ha potere. “Ha scelto di stare nel margine perché è lì che si misura concretamente la civiltà di un popolo“, ha aggiunto Nava.
La forza dell’ascolto e della comunità
“Le riflessioni che sto condividendo con voi si sono realmente nutrite, in questi due giorni, dell’ascolto attento: delle relazioni di Mirco ed Annalisa, dei contributi di Sauro e dei preziosi interventi dei delegati”, ha affermato il Segretario Generale. Per Nava, un congresso si costruisce non con discorsi calati dall’alto, ma con il dialogo e la restituzione di idee nate dal confronto. “Ascoltare è un atto di responsabilità e rispetto. È l’unico modo per innovare e non ripetere idee già scritte”.
Sfide globali e responsabilità europee
“Viviamo in un tempo in cui il mondo sembra più fragile: guerre in Europa e Medio Oriente, crisi climatiche, tensioni economiche e commerciali”, ha affermato Nava. Davanti a queste minacce, “abbiamo bisogno di politiche lungimiranti, di alleanze sociali forti, di un’Europa che torni a essere spazio di solidarietà e non campo di competizione”. La CISL, ha ricordato il Segretario Generale, ha sempre avuto una vocazione europeista, convinta che un modello sociale basato su diritti e welfare sia la via per un lavoro buono e inclusivo. “L’Italia vive pienamente dentro questa duplice tensione: da un lato segnali di ripresa economica che vanno consolidati e resi inclusivi, dall’altro fratture sociali che si allargano, squilibri territoriali che permangono, diseguaglianze che chiedono risposte non più rinviabili“, ha affermato Nava.
Lavoro e dignità
Il lavoro è stato definito dal Segretario come “progetto di vita” e non solo come mezzo di sussistenza. Nava ha espresso preoccupazione per l’instabilità lavorativa, le disuguaglianze e le ingiustizie nel mondo del lavoro, sottolineando l’importanza di difendere la dignità di ogni lavoratore e di costruire percorsi di parità. “Il lavoro non è mai stato e non sarà mai soltanto un mezzo di sussistenza“, ha dichiarato Nava, evidenziando come sia “il primo spazio dove si esercita la cittadinanza” e “l’officina dove si costruisce identità personale e coesione sociale“. Ha poi lanciato l’allarme sul rischio che il lavoro diventi “invisibile, troppo instabile, troppo frammentato, troppo povero di prospettive“. “Non possiamo tollerare che ancora oggi il mondo del lavoro sia segnato da diseguaglianze di genere che gridano giustizia“, ha affermato Nava. Ha inoltre aggiunto: “Costruire veri percorsi di parità non significa solo fare giustizia, significa rendere il lavoro più ricco, più intelligente, più capace di futuro“.
Partecipazione: moltiplicare intelligenza
Per parlare di partecipazione, Nava ha citato Ezio Tarantelli: “Partecipare non significa distribuire potere, ma moltiplicare intelligenza”. È con questa convinzione che la CISL ha promosso la Legge di iniziativa popolare sulla partecipazione, raccogliendo oltre 375.000 firme. “Quando parliamo di partecipazione – ha affermato – intendiamo ridurre la distanza tra chi lavora e chi decide, rendendo i luoghi di lavoro più giusti, più umani e davvero capaci di valorizzare le persone”.
Dalla sicurezza alla coesione sociale
“Ogni volta che una persona esce di casa per lavorare e non vi fa ritorno, non è un incidente: è una sconfitta civile”, ha rimarcato Nava, tornando sul tema cruciale della sicurezza sul lavoro. La cultura della sicurezza, secondo il Segretario Generale, deve essere vissuta e insegnata ogni giorno, non relegata a formalità. “Ogni vita salvata non è solo un atto di giustizia: è un pezzo di civiltà che si afferma”.
Un patto tra generazioni
Non sono mancate alcune parole per chi ha costruito la storia della Lombardia: i pensionati. “Non possiamo considerare i nostri anziani un peso, ma una risorsa di memoria, esperienza e umanità. Dobbiamo promuovere percorsi di staffetta generazionale, dove l’energia dei più giovani e la saggezza dei più anziani si incontrino e si accompagnino”. Per Nava, rinnovamento e radici vanno di pari passo.
Guardare al futuro con coraggio
Il Segretario ha chiuso affidando al Congresso una frase di Adriano Olivetti: “Il futuro non si inventa. Il futuro si prepara”. “In CISL non ci limitiamo a reagire agli eventi: li anticipiamo. Non inseguiamo l’ultima moda, ma costruiamo le condizioni perché le nostre comunità possano prosperare anche domani”, ha osservato Nava. “Ogni azione, ogni vertenza, ogni accordo deve avere lo sguardo rivolto al domani: non cosa otteniamo oggi, ma che mondo vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi”. Per Nava, questo significa coltivare l’intelligenza collettiva: “Dobbiamo mettere in rete idee, esperienze e competenze: dalle assemblee sindacali alle piattaforme digitali, dall’incontro con le istituzioni al dialogo con il terzo settore. Solo così trasformiamo la CISL da organizzazione di tutela in comunità di progetto”. Il Segretario Generale ha concluso con un appello: “Camminiamo insieme, senza paura. Difendiamo il lavoro, ma soprattutto forgiamo speranza. Prepariamo il futuro con la forza mite e tenace dei legami che ci uniscono. Perché il ‘mestiere’ del sindacato non è solo difendere diritti, ma seminare fiducia e costruire.








