Euronote – Clima: agire prima che sia troppo tardi

L’ultimo Rapporto dell’Ipcc evidenzia i danni causati dai cambiamenti climatici

Milano, 14.9.2021

Il cambiamento climatico più che una minaccia è ormai la realtà, destinata a peggiorare senza drastici interventi. È questo, in estrema sintesi, il messaggio del nuovo Rapporto redatto dall’Intergovernmental Panel on Climate Change ( IPCC ). Molti cambiamenti del clima sono senza precedenti da migliaia di anni, osserva lo studio, e alcune conseguenze, come l’innalzamento del livello dei mari, sono irreversibili. Tuttavia, sostengono gli esperti dell’Ipcc, riduzioni forti e durature delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra potrebbero limitare il cambiamento climatico, portando benefici anche rapidi soprattutto alla qualità dell’aria, mentre per una stabilizzazione delle temperature potrebbero volerci 20-30 anni. Intanto, le ondate di calore e gli incendi, le forti piogge e le inondazioni sempre più frequenti, la morte della vita marina, lo scioglimento dei ghiacci polari e il collasso di molti ecosistemi mostrano quanto il pianeta sia già nella cosiddetta “zona di pericolo”. Nel 2018 una Relazione dell’Ipcc aveva individuato, quali parametri per un’azione sufficiente, il dimezzamento delle emissioni globali di CO2 entro il 2030 e il loro azzeramento per la metà del secolo. Ora, il Rapporto dell’Ipcc fornisce «un controllo della realtà» spiegano gli autori, aggiungendo: «Oggi abbiamo un quadro molto più chiaro del clima passato, presente e futuro, essenziale per capire dove siamo diretti, cosa si può fare e come possiamo prepararci».

Situazione grave, ma nota

Il Rapporto dell’Ipcc indica i recenti cambiamenti climatici e quanto l’influenza umana abbia contribuito al riscaldamento di atmosfera, biosfera, oceani e criosfera (parti congelate del pianeta). Nel periodo 2011-2020 la temperatura è stata di circa 1°C al di sopra dei livelli preindustriali e le temperature sono oggi paragonabili a quelle dell’ultimo periodo interglaciale (circa 125.000 anni fa), quando la calotta glaciale della Groenlandia era più piccola e il livello del mare probabilmente 5-10 metri più alto di oggi, mentre la concentrazione di CO2 atmosferica (410 ppm) non è stata così alta da circa 2 milioni di anni. Gli ultimi 5 anni (2016-2020) sono stati i più caldi dal 1850, il tasso di innalzamento del livello del mare è quasi triplicato rispetto a quello del periodo 1901-1971, la perdita media di massa per la calotta glaciale della Groenlandia è stata circa sei volte più veloce nel periodo 2010-2019 rispetto al periodo 1992-1999. Più gas serra si aggiunge all’atmosfera più aumenterà il riscaldamento e, con esso, periodi di caldo intenso, ondate di calore marino, siccità in alcune regioni, forti piogge, inondazioni, cicloni tropicali intensi e fattori di impatto climatico in peggioramento come scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello del mare, modifica della circolazione oceanica, acidificazione, riscaldamento e deossigenazione degli oceani. Infatti, come sottolinea l’Ipcc, non si tratta solo di temperatura: il cambiamento climatico sta portando cambiamenti che aumenteranno con l’ulteriore riscaldamento. La situazione è seria, ma anche nota. Il Rapporto mostra come le azioni umane possano ancora determinare il futuro: «La stabilizzazione del clima richiederà riduzioni forti, rapide e sostenute delle emissioni di gas serra e il raggiungimento di zero emissioni di CO2. Limitare altri gas serra e inquinanti atmosferici potrebbe avere benefici sia per la salute che per il clima». Dalla Cop26 di Glasgow del prossimo novembre i governi devono agire verso il limite dell’1,5°C, perché con le politiche attuali si rischia l’apocalisse derivante da un aumento della temperatura di 2,9°C e, anche se tutti gli impegni presi diventassero politiche, il riscaldamento sarebbe di circa 2,4°C, con l’80% di possibilità di superare i 2°C.

Greenpeace: opportunità enormi

«Le sfide sono enormi, ma lo sono anche le opportunità» sostiene l’organizzazione Greenpeace, sottolineando come ci siano stati anche cambiamenti positivi, compreso l’accordo globale sul clima con l’obiettivo comune di aumento massimo di 1,5°C: «Il solare e l’eolico sono diventati le forme più economiche di nuova elettricità nella maggior parte del mondo e i costi continuano a diminuire. Anche l’Agenzia Internazionale per l’Energia vede ora un percorso a 1,5°C, in un sistema di energia dominato da solare ed eolico, con “enormi benefici”. Il settore finanziario ha finalmente iniziato a svegliarsi, con alcuni dei più grandi acquirenti di obbligazioni e proprietari di attività che ora cercano di allineare le loro strategie con l’Accordo di Parigi. Alcune strategie aziendali, come nel settore automobilistico, iniziano a sembrare diverse. Ancora più importante: negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente ondata di azioni dei cittadini che stanno costringendo al cambiamento».

Un appello da oltre 230 riviste mediche

Ma il riscaldamento globale sta già incidendo così tanto sulla salute che l’azione sui cambiamenti climatici non può essere sospesa mentre ci si occupa della pandemia da Covid-19, ammonisce un appello pubblicato contemporaneamente su 233 riviste mediche di tutto il mondo in vista del Vertice Cop26 di novembre. «Negli ultimi 20 anni, la mortalità correlata al calore tra le persone di età superiore ai 65 anni è aumentata di oltre il 50%» si legge nel testo redatto per la prima volta insieme dalle più importanti riviste mediche a livello mondiale. «Le temperature più elevate hanno portato a un aumento della disidratazione e della perdita della funzione renale, tumori maligni dermatologici, infezioni tropicali, esiti negativi sulla salute mentale, complicazioni della gravidanza, allergie e morbilità, mortalità cardiovascolare e polmonare» osservano gli autori dell’appello. «Rischiamo danni alla salute impossibili da invertire» si legge, mentre «non possiamo aspettare che passi la pandemia per ridurre le emissioni», perché «la pandemia finirà, ma non esiste un vaccino per la crisi climatica». Sottolineando come molti governi abbiano affrontato la minaccia del Covid-19 con «finanziamenti senza precedenti», l’appello chiede «un’analoga risposta di emergenza» alla crisi ambientale: «I governi devono apportare cambiamenti fondamentali al modo in cui le nostre società ed economie sono organizzate e al modo in cui viviamo».