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Euronote – Tra Europa e Africa un Vertice di prospettiva

COP23 I leader africani ed europei hanno concordato nuove strategie di collaborazione

Milano, 5.12.2017

Investire sui giovani, rafforzare governance e sicurezza e gestire le migrazioni, questi i temi prioritari al centro del quinto Summit tra Unione europea e Unione africana svoltosi ad Abidjan (Costa d’Avorio) nei giorni 29 e 30 novembre scorsi a cui hanno preso parte i leader di 55 Paesi africani e dei 28 Stati membri dell’Ue.

«Oggi la maggioranza dei cittadini africani ha meno di 25 anni e verso la metà di questo secolo una persona su quattro sulla terra sarà africana, situazione che necessita investimenti intelligenti: per questo investiremo nell’istruzione, nelle infrastrutture, nella pace e nella sicurezza, nonché nella buona governance, che a loro volta ispireranno la crescita necessaria» ha spiegato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Nella loro dichiarazione politica, i leader europei e africani hanno dunque definito il loro impegno comune a investire nella gioventù per un futuro sostenibile. Concretamente, si sono impegnati a concentrare il loro lavoro su quattro priorità strategiche:

• Un piano di investimenti esterni dell’Ue che mobiliterà 44 miliardi di euro di investimenti entro il 2020, principalmente ed essenzialmente in Africa, per lo sviluppo sostenibile e la creazione di posti di lavoro. Attenzione particolare sarà rivolta alle energie rinnovabili e al rafforzamento dell’imprenditorialità di donne e giovani, mentre la nuova piattaforma per l’imprenditoria sostenibile per l’Africa consentirà un dialogo strutturato con il settore privato europeo e africano.

• Investire nelle persone attraverso l’educazione, la scienza, la tecnologia e lo sviluppo delle competenze, sostenendo l’istruzione inclusiva e la formazione professionale. I leader hanno anche concordato di migliorare la mobilità di studenti, personale e accademici in tutto il continente africano, nonché programmi di scambio tra Africa ed Europa.

• Rafforzare la resilienza e la governance, intensificando il lavoro per migliorare la pace e la sicurezza. Sarà rafforzata la cooperazione strategica, politica e operativa tra l’Ue e l’Ua, in collaborazione con le Nazioni Unite.

– I leader europei e africani hanno poi ribadito l’impegno ad affrontare in partenariato le cause delle migrazioni, nel pieno rispetto delle leggi internazionali e dei diritti umani, nonché con la creazione di percorsi legali per la migrazione. Hanno convenuto di istituire una task force congiunta Ue-Ua-Onu per salvare e proteggere vite di migranti e rifugiati lungo le rotte e in particolare in Libia, accelerando i rimpatri volontari assistiti verso i Paesi di origine e il reinsediamento di coloro che hanno bisogno di protezione internazionale.

L’obiettivo è una crescita inclusiva, per ridurre le disparità

Nel suo intervento al Vertice, il presidente della Commissione europea ha ribadito come l’Europa stia lentamente emergendo da un decennio di crescita lenta: «La crescita economica è palpabile, è arrivata in tutti i Paesi dell’Ue, ma la crescita dell’Africa è stata impressionante». Una crescita che però troppo spesso non è stata abbastanza inclusiva, sia in Africa che in Europa, dove crescono ovunque disparità tra Paesi e tra regioni, mentre l’obiettivo dovrebbe essere di ridurle.

La popolazione europea sta invecchiando, ha aggiunto Juncker, mentre quella africana si distingue per un’imponente evoluzione demografica. Entro la metà del secolo, più della metà della crescita complessiva della popolazione sarà in Africa e la popolazione del continente africano sarà aumentata di 1,3 miliardi entro il 2050, con oltre il 50% della popolazione costituito da giovani, da qui la necessità di «riorientare le politiche verso i giovani europei, africani ed euro-africani».

Congratulandosi con i partner africani per la cooperazione nel quadro dell’iniziativa per le energie rinnovabili, lanciata al Vertice di Parigi del 2015, Juncker ha segnalato come l’iniziativa africana per le energie rinnovabili abbia permesso di lanciare 19 nuovi progetti e la probabilità di generare 4,8 miliardi di euro di investimento.

«La nostra partnership, che deve essere sullo stesso piano, non può limitarsi agli scambi tra politici e istituzioni – ha detto Juncker -. Dobbiamo anche garantire che i nostri giovani, che hanno nelle loro mani il destino di domani, siano associati al nostro progetto. E apprezzo il fatto che molte università africane partecipino ora al programma Erasmus+ dell’Ue».

Ces: «Inaccettabile mantenere i migranti in condizioni disumane»

In occasione del Vertice Ue-Ua la Confederazione europea dei sindacati (Ces) ha chiesto l’immediata sospensione degli sforzi dell’Ue per mantenere profughi e migranti in Libia, almeno fino a quando non saranno garantite la sicurezza e il benessere dei migranti. «Oltre alle spaventose strutture e condizioni di detenzione, ora ci sono accuse di migranti venduti in schiavitù» ha sottolineato la Ces, chiedendo al Vertice di prevedere un’indagine indipendente e approfondita sulle accuse di schiavitù, pur ritenendo che sia «troppo poco e troppo tardi».

«È già abbastanza grave pagare gli altri per agire come guardie di frontiera europee, ma mantenere i migranti in condizioni disumane e pericolose è assolutamente inaccettabile e contrario alle convenzioni internazionali sui diritti umani» ha dichiarato il segretario generale della Ces, Luca Visentini.

Lo stesso presidente della Commissione europea Juncker, ha osservato Visentini, «ha giustamente sottolineato che mentre ci sono troppo poche rotte legali di migrazione, le persone disperate continueranno a trovare modi illegali per realizzare i loro sogni di raggiungere l’Europa». La Ces ritiene quindi che l’Ue debba impegnarsi maggiormente per salvare le persone nel Mediterraneo, aprire nuovi canali per la migrazione legale e sostenere l’integrazione nella società e nel mercato del lavoro europei, concentrandosi meno esclusivamente sulla sicurezza e sul controllo delle frontiere.

 

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