Euronote – Una Piattaforma per la lotta all’homelessness

Impegno comune di istituzioni Ue, Stati membri, autorità locali e società civile

Milano, 28.6.2021

«Fornire un tetto a tutti non è carità. È giustizia sociale. E la giustizia sociale è compito delle autorità pubbliche e dei governi. Ripristinare la dignità è al centro dei valori europei. Facciamolo». Sono parole pronunciate il 21 giugno scorso a Lisbona dal commissario europeo per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Integrazione, Nicolas Schmit, nel corso della Conferenza per il lancio della Piattaforma europea per la lotta all’homelessness, cioè la condizione senza dimora e senza tetto in forte aumento in Europa. Una proposta lanciata dal Parlamento europeo e adottata un mese fa dal Vertice sociale di Porto, quando istituzioni e Stati membri dell’Ue, parti sociali e società civile hanno affermato l’impegno a favore di un’Europa che protegga e offra pari opportunità a tutti i cittadini, riaffermando l’obiettivo di far uscire dalla povertà e dall’esclusione sociale almeno 15 milioni di persone entro il 2030.

L’Europa, è stato ricordato a Lisbona, ha goduto di un progresso economico, tecnologico e sociale notevole, con tassi di occupazione migliorati, nuove generazioni che hanno avuto maggior accesso all’istruzione rispetto alle precedenti e milioni di persone fuoriuscite dalla povertà. Negli ultimi 15 anni, però, due grandi crisi globali quali la crisi finanziario-economica, prima, e la pandemia di Covid-19 ora, hanno messo a dura prova l’economia e la tenuta sociale anche a livello europeo. «La verità che fa riflettere è che alcuni sono stati lasciati indietro» ha osservato il rappresentante della Commissione europea, aggiungendo: «Questo è il paradosso dei nostri tempi: nel 2021 abbiamo a disposizione molte tecnologie che ci permettono di passare a case passive, con consumi energetici bassissimi, ma non siamo riusciti a promuovere un risultato semplice: fornire alloggi a prezzi accessibili a tutti».

Così, il 10% delle famiglie nell’Ue spende più del 40% del proprio reddito per le spese abitative, oltre il 15% vive in condizioni di sovraffollamento, quasi il 14% in abitazioni insalubri in conseguenza dell’aumento dei prezzi delle case e degli affitti, situazione che colpisce soprattutto i gruppi sociali svantaggiati. La conseguenza estrema è stato l’aumento del 70% nell’ultimo decennio del numero di persone senzatetto e senza dimora, tanto che si stimano attualmente in Europa oltre 700.000 persone che ogni notte dormono in strada. Ma «l’accesso ad alloggi a prezzi accessibili è un bisogno umano fondamentale e una dimensione centrale del benessere» ha sottolineato Schmit, affermando: «È nostro dovere comune trasformare questo principio in realtà».

Gli obiettivi della Piattaforma

La Piattaforma europea per la lotta all’homelessness, che ha specificato Schmit «non è della Commissione ma di tutti e per tutti i partecipanti», lavorerà su tre filoni principali. Innanzitutto l’apprendimento reciproco, perché affrontare la questione senza dimora e senza tetto necessita di un approccio multidisciplinare e multilivello, non di semplici rifugi notturni. Politiche giovanili, reddito, edilizia sociale, sicurezza sociale, diritto del lavoro e integrazione saranno le questioni affrontate da città, regioni, stati, istituzioni europee e società civile in un luogo comune di condivisione, la Piattaforma appunto.

Altra dimensione centrale riguarda la definizione e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie esistenti. Il Recovery Plan rappresenta un’opportunità per garantire che la ripresa sia sociale, inclusiva ed equa, investendo ad esempio nell’edilizia sociale e in ristrutturazioni di alloggi accessibili a persone senza casa o colpite dalla povertà energetica. L’alloggio e l’assistenza ai senzatetto saranno inoltre aree di investimento con il nuovo quadro finanziario pluriennale, nell’ambito del Fondo sociale europeo Plus e del Fondo europeo di sviluppo regionale, mentre lo sportello sociale di InvestEU copre anche il finanziamento delle infrastrutture sociali, compresi gli alloggi sociali e gli alloggi per i senzatetto. Sull’impiego delle risorse finanziarie la Piattaforma sarà utile agli Stati membri, alle autorità regionali e locali, ai comuni, ai fornitori di alloggi sociali e alle banche di promozione per identificare i bisogni, chiedere consigli e mobilitare i fondi necessari per fornire soluzioni abitative e servizi di accompagnamento alle persone senza casa.

Il terzo obiettivo della Piattaforma è poi di migliorare la raccolta di dati e informazioni per meglio indirizzare le decisioni politiche, soprattutto grazie al lavoro svolto sul campo dalle organizzazioni della società civile. «Un euro speso in prevenzione, combattendo alla radice la povertà, ci farà risparmiare migliaia di euro in azioni correttive. È un investimento nelle persone, nelle loro speranze e nei loro talenti» ha dichiarato il commissario europeo, annunciano il prossimo lancio dell’Affordable Housing Initiative, un’azione per rinnovare 100 quartieri in tutta Europa e rendere gli alloggi più accessibili.

Feantsa: ora si mantenga l’impegno

«Siamo orgogliosi di essere uniti a 27 Stati membri, autorità locali e regionali e ad altre parti interessate nell’impegno comune per questa iniziativa» hanno dichiarato i rappresentanti della Federazione europea degli organismi nazionali che lavorano con persone senza dimora (Feantsa), secondo i quali la Conferenza svoltasi per il lancio della Piattaforma «segna la più alta attenzione politica che il problema dei senzatetto abbia mai ricevuto sulla scena europea». Per la prima volta le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri, insieme alle autorità locali e la società civile, si sono impegnati a lavorare insieme per sradicare l’homelessness in Europa, ha osservato Feantsa, ricordando che saranno convocate riunioni ad alto livello della Piattaforma almeno biennali. Condividendo pienamente il fatto che la Piattaforma si concentri su scambio e apprendimento, monitoraggio, buone pratiche, politiche basate su dati concreti e utilizzo dei fondi e dei finanziamenti dell’Ue per affrontare il problema dei senzatetto, la Federazione costituita da oltre 130 organizzazioni di 28 Paesi europei ha concluso: «Ora viene l’impegnativo lavoro di mantenere questo impegno. Non vediamo l’ora di svolgere il nostro ruolo e speriamo che la Piattaforma diventi un vero motore del progresso sociale tanto necessario».