Amianto, impresa comasca condannata a pagare 500mila euro agli eredi del dipendente

Milano, 11.12.2017

Il tribunale ordinario di Como, lo scorso 29 novembre, ha emesso una sentenza immediatamente esecutiva con la quale una nota impresa edile comasca è stata condannata a pagare agli eredi di un lavoratore, assistiti dall’Ufficio vertenze e legale della Cisl dei Laghi, deceduto per mesotelioma, patologia neoplastica correlata all’esposizione all’amianto, una somma di poco superiore ai 500mila euro, in esito ad una causa che si è occupata del difficile tema della sicurezza sul lavoro.

Il giudice si è pronunciato a favore degli eredi del defunto ricorrenti avverso la tesi dei consulenti tecnici per la quale, pur ammettendo il nesso causale fra le lavorazioni svolte presso l’azienda e l’insorgenza della malattia, veniva affermato il rispetto da parte datoriale delle misure di prevenzione vigenti al tempo, con l’esclusione quindi della responsabilità aziendale nella malattia professionale conclamata.

Il tribunale, nei fatti, ha dedotto la mancanza della dimostrazione, da parte dell’azienda, della formazione e informazione ai lavoratori, compreso il dipendente deceduto, nonché della comunicazione agli stessi delle concrete modalità con cui effettuare l’esecuzione delle opere e delle lavorazioni pericolose, causa della malattia. In aggiunta, a motivazione della pronuncia, il giudice ha affermato la mancanza di una prova del fatto che il datore di lavoro avesse sorvegliato affinché i presidi di protezione e sicurezza venissero concretamente utilizzati dai lavoratori, in ossequio agli obblighi di sorveglianza, di vigilanza e di prevenzione che gli competono in base alla legge. Per questo il tribunale ha concluso con la condanna dell’azienda al risarcimento dei danni in favore degli eredi per la perdita del congiunto.