Appalti, Cisl: il nuovo governo riveda subito il decreto “sblocca cantieri”

Milano, 6.9.2019

La Cisl è stata contraria da subito al decreto “Sblocca cantieri” del governo giallo-verde. E altrettanto da subito chiede al nuovo esecutivo di rivedere tutta la normativa. Perché le regole varate sono state un attacco al codice dei contratti pubblici e ai diritti dei lavoratori. E perché “non hanno affatto sbloccato i cantieri”. Lo ha ribadito il segretario nazionale Cisl, Andrea Cuccello, concludendo l’incontro “Il contratto d’appalto. Regole giuridiche e loro applicazine” organizzato questa mattina in Cisl Lombardia, cui hanno partecipato anche Paolo Acciai, del dipartimento nazionale Cisl, e Marco lai, del Centro Studi Cisl.
“Oggi per noi è chiaro che c’è un cambio di paradigma e chiederemo al nuovo governo che venga rivista tutta la normativa, anche con regole nuove – ha detto Cuccello -. Chiederemo un incontro e soprattutto faremo valere le nostre posizioni, sperando di avere un tipo di attenzione diversa, visto che i componenti di questa maggioranza nei mesi scorsi si sono mostrati sensibili alle nostre istanze”. Le nuove regole introdotte dallo “sblocca cantieri” hanno creato una situazione di impasse, che la Cisl chiede da tempo di risolvere. “Se non si sbloccano le infrastrutture all’interno del Paese non riparte la crescita, non riparte l’occupazione e si continua ad affamare un settore come quello delle costruzioni, che ormai ha perso circa 800mila posti di lavoro e 120mila imprese – aggiunge Cuccello -. Certamente c’erano alcune cose vecchio codice che non funzionavano. Ma quello che è stato introdotto, con l’abbassamento delle soglie per l’affidamento diretto, con l’ampliamento del subappalto al 40% è un attacco ai diritti dei lavoratori”.
Introducendo i lavori, il segretario regionale Mirko Dolzadelli ha ribadito il fatto che le opere pubbliche devono diventare un elemento “strategico” per il Paese, in quanto “creano occupazione, migliorano i servizi e la qualità della vita dei cittadini”. “Tutto il sistema economico ha bisogno di forti investimenti pubblici in grado di generare riflessi positivi su industria, agricoltura, commercio, turismo e innovazione tecnologica – ha aggiunto -. Sarà una sfida fondamentale per i prossimi anni, che dovrà essere accompagnata da norme agili e rigorose al tempo stesso per il sistema delle concessioni e da apparati pubblici efficienti”.