Balzer, fumata nera. Nessun accordo sul contratto d’affitto

Milano, 25.11.2014
 
Balzer a gambe all’aria. A un passo dalla firma conclusiva per l’accordo, l’intesa tra Barghi e Perolari salta sulla questione dell’affitto, e adesso unica certezza è la chiusura del caffè del Sentierone di Bergamo chiuda, lasciando “a terra” 21 lavoratori e le loro famiglie. “È una beffa clamorosa!”, sbotta Alberto Citerio, segretario generale Fisascat Cisl Bergamo, sindacato che dal primo momento ha affiancato i lavoratori per trovare una soluzione alla intenzione di AirChef di interrompere l’attività. “Abbiamo in questi mesi trovato le “pezze” per stringere accordi tra AirChef e Barghi. “Abbiamo favorito l’intesa, raggiunta tra le parti, che prevedeva l’assunzione di tutti i dipendenti del Balzer con il mantenimento delle condizioni contrattuali e progettava il rilancio dell’attività. Di contro, abbiamo trovato una proprietà dell’immobile che è convinta di essere ancora ai tempi della Belle époque, e di poter ancora avere la fila di chi intende occupare i locali; inoltre, c’è una multinazionale straniera che non ritiene conveniente il business in un locale storico di Bergamo. È un preoccupante segnale d’allarme, che prefigura l’impoverimento e lo svuotamento del Sentierone, nonostante la figura di un imprenditore disposto a subentrare per il rilancio dell’attività”. Insomma, un disastro completo proprio un attimo prima dell’annuncio ufficiale per il raggiungimento di un risultato che appariva possibile. A questo punto,  il locale è prossimo alla chiusura  e i lavoratori licenziati (la data ultima per l’attivazione della mobilità è il 16 dicembre). “Metteremo in campo tutte le azioni opportune per evitare questa situazione. Innanzitutto, per domattina abbiamo già proclamato un’ora di sciopero e l’assemblea del personale per decidere come muoverci. Chiederemo inoltre che una delegazione dei lavoratori partecipi al presidio di via Tasso nel pomeriggio”, dove la Cisl riunisce le proprie categorie e i propri iscritti per manifestare sui temi del lavoro e dell’occupazione. “È chiaro – conclude Citerio – che un finale come questo pesa come un macigno sulle aspirazioni di Bergamo per un ruolo da protagonista in Expo e nel rilancio della città”.