Bergamo, Cgil Cisl e Uil: riforma sanitaria da migliorare

Presentate oggi le proposte del territorio

Milano, 17.11.2021

“Ora o mai più…. Le nostre priorità per migliorare la sanità nel territorio, così come quelle di altre agenzie e organizzazioni, devono trovare rispondenza negli atti e nelle decisioni della Regione nel deliberare la riforma socio sanitaria. Speriamo che le decisioni non le prendano le lobby”. Cgil, Cisl e Uil Bergamo le proposte le hanno messe nere su bianco in un documento utile a sollecitare e tener vivo il confronto con Regione Lombardia in merito alla bozza di riforma sanitaria avviata dalla giunta Fontana.
Una qualificata e capillare presenza delle case della comunità in grado di garantire e promuovere la piena integrazione dei servizi sociali e socio sanitari. La reale partecipazione dei sindaci bergamaschi nel governo della salute territoriale in risposta ai bisogni di prossimità dei cittadini. Una politica di incremento e formazione del personale medico e sanitario al fine di corrispondere efficacemente alla crescita della domanda di salute.
Su queste basi si muoverà l’azione del sindacato confederale, per consentire alla riforma sanitaria di poter realmente incidere sulla situazione socio-sanitaria della provincia all’uscita della pandemia degli ultimi due anni.
“La nostra costituzione stabilisce che la repubblica tuteli la salute di ogni individuo – sottolineano in un comunicato unitario Orazio Amboni, Mario Gatti e Angelo Nozza, che per Cgil, Cisl e Uil Bergamo seguono la trattativa -. La pandemia ha messo in evidenza tutte le debolezze del nostro sistema sanitario e socio sanitario regionale, con gravi ricadute sui cittadini, a partire dalle fasce più deboli e vulnerabili. Siamo convinti sia necessario un ripensamento profondo del nostro servizio sanitario regionale, in grado di rispondere alle necessità nate prima, durante e dopo la pandemia”.