A Bergamo Fisascat lancia “Forza fragile”, uno spazio contro le discriminazioni sul lavoro

Milano, 21.11.2017

A fronte dei ripetuti episodi di violenze nei luoghi di lavoro nei confronti soprattutto di donne, la Fisascat di Bergamo lancia una nuova iniziativa: ““Forza Fragile”, uno spazio anti-discriminazioni che ha avviato in sordina la sua attività nei giorni scorsi, letteralmente esplodendo con il caso delle ragazze del bar di Bergamo, protagoniste di una storia di violenza e mobbing inedita a queste latitudini. “La vicenda del bar di Bergamo ha accresciuto la nostra voglia di intervenire contro ogni discriminazione – spiega Terry Vavassori, segretaria Fisascat provinciale -. Con il nostro spazio all’interno della categoria vogliamo fornire supporto pratico e operativo per tutto ciò che attiene il lavoro e la difesa dei diritti, creando una struttura forte e coesa pronta a difendere ogni persona coinvolta in situazioni violente o discriminatorie”.
A Bergamo l’incidenza dell’occupazione femminile rispetto alla popolazione attiva è del 57,2%, contro il 78,6% maschile, e il settore del commercio a Bergamo è un’isola a maggioranza femminile. Nelle imprese bergamasche, le donne sono rappresentate marginalmente tra i dirigenti (6.5%) e i quadri (12.5), peggio che nella media regionale (9 e 19%), mentre mantengono un certo equilibrio tra impiegati e operai.
Nel settore terziario e del commercio questo gap va allargandosi a vista: tra commercio, turismo e pulizie, infatti, in un campione rappresentativo analizzato dalla Fisascat a Bergamo, le donne sono il 74% del totale dei dipendenti. Ebbene, nei livelli contrattuali più bassi, la quota femminile sfiora il 90% (è il caso del turismo, con l’86,7%), ai livelli medi la loro presenza scende fino al 50-60%, e a quelli apicali il 95% di presenze dietro le scrivanie lo rappresentano gli uomini.
“Forza Fragile” sarà uno sportello attivo in ogni recapito Fisascat, senza orari e senza operatori fissi: a ogni scrivania del sindacato si troverà gente attenta e pronta a ascoltare, oltre che a individuare forme e strumenti per garantire legalità e rispetto per ogni persona discriminata – spiega Corinna Preda, delegata Fisascat e “anima” dell’operazione – Siamo convinti di dover entrare in rete con tutti quei partner e associazioni che da sempre sul territorio bergamasco si occupano di violenza di genere e aiutano le donne a vincere la paura, a denunciare e a ricominciare a credere nel proprio futuro”.