Canali, la proprietà conferma l’intenzione di chiudere

Milano, 16.11.2017

La Canali non fa passi indietro. Nell’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico, l’azienda tessile ha confermato la volontà di chiudere lo stabilimento di Carate Brianza e di licenziare 134 lavoratori (130 donne).

La posizione della società, un marchio prestigioso che ha vestito personaggi come Barack Obama e Dustin Hoffmann, non si è spostata di un millimetro da quando a ottobre ha annunciato di voler fermare la produzione. “Come sindacato – osserva Massimo Ferni della Femca Cisl Mbl – abbiamo chiesto di rivedere la decisione e di mantenere il sito produttivo. Posizione condivisa dai funzionari del Mise che hanno detto che è inconcepibile che un’azienda come la Canali cessi l’attività a Carate senza dare motivazioni plausibili”.

Il ministero si è impegnato a convocare, nel più breve tempo possibile, un nuovo incontro richiedendo la presenza dei Canali e non solo la presenza del responsabile del personale. Probabilmente parteciperà anche il ministro. “Siamo stati ricevuti dalla presidente della Camera, Laura Boldrini – conclude Ferni – che ci ha assicurato che interverrà, scrivendo al ministro, per fare in modo che l’azienda eviti i licenziamenti che hanno un impatto sociale altissimo”.

I dipendenti, constatato il permanere dell’indisponibilità da parte dell’azienda al ritiro della procedura di licenziamento dei 134 lavoratori e di attivare un tavolo sindacale, per un confronto sul problema occupazionale, ha deciso un percorso di mobilitazione, a partire dal presidio del 20 novembre prossimo.