Cisl Lombardia: più prevenzione e tutele nei luoghi di lavoro salvano vite e tutelano la salute pubblica

Oggi la giornata mondiale della Salute e sicurezza sul lavoro

Milano, 28.4.2020

Il 28 aprile di ogni anno ricordiamo le vittime e i tanti infortuni sul lavoro, ma quella di oggi è una giornata diversa dalle altre. Pretende un’assunzione di responsabilità e più cura della salute di tutti ed ognuno anche nel lavoro.
La crisi sanitaria per Covid-19 e una gestione dell’emergenza in Lombardia e nel Paese che si è mostrata non priva di errori e inadeguatezze, a cominciare dalla tutela del personale sanitario e sociosanitario, ha causato molte vittime anche nel lavoro: lavoratrici e lavoratori della Sanità lombarda, medici in prima linea negli ospedali e nel territorio, infermieri, operatori sociosanitari, operatori nelle attività di servizio, farmacisti, cassieri, addetti alle pulizie, badanti, autotrasportatori, personale delle forze dell’ordine, vigili del fuoco, vigili urbani, polizia penitenziaria, volontari, che pur essendo tra i più̀ esposti hanno lavorato affrontando difficoltà e gravi rischi per la mancanza di DPI adeguati, di piani di prevenzione, di procedure di sicurezza idonee per lo svolgimento delle loro mansioni e servizi.

I dati trimestrali sulle denunce di infortunio sul lavoro in Lombardia rilevate dall’Inail mostrano un’ovvia flessione degli indicatori infortunistici rispetto allo stesso trimestre 2019, a causa del lockdown. I dati delle denunce di infortunio andrebbero rapportati alle ore lavorate. Infatti, i due elementi base per gli accadimenti infortunistici sono stati drasticamente influenzati dalle chiusure e rallentamenti delle attività produttive e dei servizi che sfalsano la comparazione sul pari periodo dell’anno 2019. Inoltre, andrebbero considerati anche i dati dei decessi imputabili a Covid-19 tra il personale sanitario, sociosanitario e tra il personale dei servizi operanti nelle stesse strutture del sistema sociosanitario. Lo stesso vale per lavoratori e lavoratrici che hanno contratto l’infezione da Covid-19 e hanno diritto alle tutele Inail per infortunio (in occasione di lavoro e in itinere). Il quadro sarebbe ben diverso.
“La transizione alla Fase 2, con la ripresa delle attività produttive – afferma Pierluigi Rancati, segretario Cisl Lombardia con delega alla Salute e sicurezza – esige il massimo rigore nell’applicazione dei protocolli anti-contagio nei luoghi di lavoro, senza trascurare il pieno rispetto di tutte le norme di prevenzione infortunistica vigenti (D.Lgs. 81/2008), affinché non si ripetano le mancanze e l’involuzione nella gestione della sicurezza che si è evidenziata durante la precedente lunga fase di crisi economica, dove in molte parti del sistema produttivo si è cercata la ripresa di competitività delle imprese a scapito della tutela della salute delle persone”.


“Rafforzeremo il nostro impegno – conclude Rancati – e non mancheremo di denunciare alle autorità ogni violazione e mancata attuazione nei luoghi di lavoro dei protocolli di regolamentazione che Cgil, Cisl e Uil hanno rinnovato con le parti datoriali e che sono stati recepiti nel Dpcm del 26 aprile scorso”. La salute dei lavoratori e delle lavoratrici rimane per il sindacato un’assoluta priorità e non è solo una questione di prevenzione infortunistica, in questa fase di convivenza prolungata con il rischio di contagio e nuovi cluster epidemici è anche una urgenza di tutela della salute pubblica.