A Como e Cremona #CheClasse! Scuola e fabbrica nella Quarta rivoluzione industriale

Milano, 11.1.2018

Riprende a ritmo serrato con l’avvio del nuovo anno il progetto di alternanza scuola-lavoro “#CheClasse! Scuola e fabbrica nella Quarta rivoluzione industriale”, promosso dai metalmeccanici della Cisl lombarda. Ieri Fim Cisl Lombardia e Fim Cisl dei Laghi, insieme ad Adapt, hanno incontrato gli studenti del Centro di Formazione Professionale Padri Somaschi di Como, all’interno del progetto di alternanza che coinvolge, in tutta la Regione, 20 aziende, 32 classi scolastiche e un totale di più di 700 ragazzi.
“La Fim ha sempre avuto una grande attenzione per i ragazzi e da anni li incontra sui banchi delle scuole – sottolinea Andrea Donegà, segretario generale Fim Cisl Lombardia -. Questo progetto vuole fare il salto di qualità per accompagnare i giovani nei cambiamenti in atto nel mondo del lavoro soprattutto per quel che riguarda Industria 4.0, tema che la Fim sta studiando da anni anche insieme ad Adapt”.

Oggi, invece, a Cremona Fim Cisl Lombardia e Fim Cisl Asse del Po hanno dato il via al percorso che coinvolgerà un centinaio di ragazzi delle quarte e quinte indirizzo meccanica, meccatronica, energia, dell’Istituto Torriani di Cremona. Francesco Seghezzi, direttore della Fondazione Adapt, nel corso della mattinata ha illustrato le nuove figure professionali e l’importanza della formazione costante da parte dei lavoratori, proiettati in un mondo tecnologico sempre più interconnesso.

La Fim Cisl Asse del Po ha attivato, a partire dall’anno 2016, la collaborazione con diversi Istituti scolatici del territorio di Cremona e Mantova. Gli studenti, selezionati dagli insegnanti-tutor che si occupano dell’alternanza scuola-lavoro, partecipano per un totale di 200 ore circa alle attività sindacali.  “L’incontro tra mondo del lavoro e scuola – ha sottolineato  Omar Cattaneo, segretario generale Fim Cisl Asse del Po –  rappresenta un importante strumento propedeutico all’incontro positivo tra domanda ed offerta di lavoro: un “ponte ideale” che dovrà essere in grado di rispondere alla rivoluzione industriale che stiamo vivendo in questo secolo. E’ fondamentale partire dai giovani, raccogliere i loro sogni e le richieste per costruire insieme percorsi capaci di proiettarli nel futuro”.

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