Contratto Legno, il 21/2 manifestazione delle regioni del Nord a MIlano

Milano, 24.1.2020

Le trattative si sono bruscamente interrotte il 9 gennaio, con l’abbandono del tavolo di negoziazione da parte di Federlegno. Gli undici incontri precedenti non sono serviti per trovare l’accordo sul rinnovo del contratto scaduto il 31 marzo 2019. Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil hanno proclamato uno sciopero nazionale di otto ore per venerdì 21 febbraio. L’astensione al lavoro riguarderà una parte importante dell’industria manifatturiera italiana: il settore legno mobile e illuminazione nella sola Lombardia occupa quasi 33mila addetti, in oltre 10mila aziende. Le aziende industriali sono circa 5.200, quasi altrettante quelle artigiane.

In preparazione dello sciopero del 21 febbraio, si è svolto ieri l’attivo unitario lombardo: la giornata di mobilitazione prevede alcuni presidi nelle aziende del territorio per informare i lavoratori sul contratto e sensibilizzarli alla partecipazione alla giornata di protesta.

Al momento non è prevista la ripresa delle trattative, anche perché le organizzazioni sindacali denunciano la mancanza di volontà di trovare soluzioni condivise: “Federlegno ha dimostrato la volontà di perseguire un modello di impresa basato non sulla qualità del lavoro, sugli investimenti, sulla professionalità e sul benessere organizzativo, ma sulla riduzione dei costi e su una gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro”, affermano Feneal, Filca e Fillea.

“C’è già abbastanza flessibilità – sottolineano Tiziana Scalco, segretaria Fillea Cgil Lombardia, Armando Busnelli, segretario Filca Cisl Lombardia, Giuseppe Mancin, segretario Feneal Uil Lombardia –, non è un problema che deve essere ridiscusso. Per noi è importante rispondere alle necessità delle aziende con personale formato e qualificato e non con personale precario. Formazione e sicurezza – aggiungono – restano questioni prioritarie”.

In merito agli orari di lavoro, i sindacati ribadiscono come la flessibilità debba essere sempre e comunque concordata con le rappresentanze sindacali unitarie.

I sindacati propongono un aumento salariale di 60 euro lordi mensili al primo livello, in aggiunta alle due verifiche di gennaio 2021 e 2022.