Edilizia pubblica, le proposte dei sindacati alla V Commissione

Milano, 8.4.2016
 
La proposta di legge regionale sulla riforma dell’edilizia pubblica è da rivedere. Lo hanno ribadito ieri i sindacati inquilini e Cgil, Cisl e Uil Lombardia, nel corso dell’audizione all V Commissione consiliare. Nel testo all’esame del consiglio non c’è un impegno strutturale sul finanziamento dell’edilizia pubblica. La misura solidaristica per compensare i gestori dei mancati ricavi per morosità incolpevole è insufficiente, mentre i finanziamenti previsti per i programmi di recupero degli immobili, comprensivi degli scarsi stanziamenti statali trasferiti con la legge 80/2014, sono le stesse risorse trovate nel precedente assestamento di bilancio e non hanno una valenza strutturale. Non solo: la riforma propone una disciplina degli accessi discriminatoria verso i poveri e i migranti, con limitazioni per quote d’ingresso e con meccanismi opachi di assegnazione degli alloggi.  “È urgente rilanciare un modello di servizio e di gestione pubblica delle case popolari che tuteli i diritti di persone e famiglie in condizioni di disagio, senza discriminazioni nei criteri d’accesso e nelle procedure di assegnazione”, sottolinea Pierluigi Rancati, segretario generale Sicet Lombardia. “Il progetto di riforma, inoltre, vorrebbe definire il sistema regionale dell’edilizia sociale attorno a un modello di integrazione pubblico/privato – aggiunge – , rispetto al quale si dovrebbe garantire la funzione sociale delle Aler e di tutti i gestori che operano o potranno operare nel nuovo sistema, assicurando il sostegno finanziario al risanamento delle Aler e tutelando i livelli occupazionali e la professionalità degli operatori dell’azienda, valorizzando la partecipazione e i servizi agli inquilini con particolare attenzione alla popolazione fragile e anziana”.
Nel documento unitario illustrato alla V Commissione i sindacati hanno ribadito le loro proposte per una modifica della riforma, articolandole sui diversi aspetti:  il sistema regionale dell’edilizia pubblica e sociale, la strutturalità del finanziamento del sistema e programmazione regionale, la gestione degli accessi e il ruolo dei Comuni, la sopportabilità del canone sociale, il sistema degli operatori.