Fimer di Vimercate, i sindacati chiedono risposte concrete

Sollecitano garanzie sia a tutela dei livelli occupazionali che per le ricadute sull’indotto locale

Milano, 13.5.2022

Preoccupa i sindacati la situazione Fimer Spa, oltre 180 dipendenti nel sito di Vimercate, a causa di alcune criticità: difficoltà di reperimento del le materie prime, aumento dei costi ritardi nelle spedizioni e ritardi pagamenti fornitori. A tracciare un quadro problematico dopo l’avvio del concordato e degli ammortizzatori sociali è un comunicato unitario di Fim Monza Brianza e Lecco e Fiom Brianza diffuso questa mattina.


Il 5 maggio scorso il Tribunale di Arezzo ha deciso di concedere altri 60 giorni di proroga al
concordato, che era in scadenza. “Si riuscirà ad avere un vero piano industriale? Un piano definitivo per salvare produzione e occupazione?” si chiedono i sindacati, che sollecitano la proprietà a fornire elementi concreti, oltre che un eventuale piano alternativo nel caso in cui le trattative in corso non andassero in porto.


“Manifestiamo preoccupazione per la continua e diminuita capacità produttiva dello stabilimento di Vimercate e per il conseguente problema di disponibilità di cassa, chiediamo garanzie sia a tutela dei livelli occupazionali che per le ricadute sull’indotto locale. L’ulteriore dilatarsi del tempo, continua ad aumentare l’amarezza e la preoccupazione tra lavoratrici e lavoratori, e i dipendenti con professionalità
continuano a andarsene, danno le dimissioni, con il ciclo produttivo che rallenta per le difficoltà di reperire le materie prime”, scrivono Lorena Silvani e Claudio Rendina, della Fim Cisl Monza Brianza Lecco e Fiom Brianza. “La preoccupazione primaria delle lavoratrici e lavoratori Fimer, che hanno deciso
responsabilmente di tutelarsi eleggendo i propri rappresentanti sindacali interni pochi mesi fa , consiste nell’affrontare il quotidiano – proseguono -, ricevere lo stipendio e avere risposte sul proprio futuro lavorativo e creando sempre più sfiducia alla mancanza di risposte certe ma soprattutto sulla concreta possibilità di ripresa delle commesse”.