Milano, 29.8.2019
“Combattere tutte le forme di disuguaglianza e quindi promuovere il buon lavoro deve rappresentare un obiettivo politico dei Governi del G20 per
garantire dignità e reale libertà alle persone, la creazione di valore sociale ed una migliore distribuzione dei diritti di cittadinanza, di opportunità e della ricchezza prodotta”. È quanto ha sottolineato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento a Tokyo al summit “Labour
20”, la riunione dei sindacati dei Paesi del G20, in cui verrà presentata una dichiarazione per il vertice dei ministri del Lavoro che si terrà a Matsuyama l’1 e 2 settembre.
Furlan ha puntato l’accento sul valore della contrattazione collettiva,
quale “strada per assicurare la dignità alle persone ed una gamma di tutele che nessun salario minimo potrà mai garantire”.
Secondo la leader della Cisl, “per ridare centralità al lavoro occorre definire un nuovo contratto sociale nel quale prevedere nuove regole di cittadinanza, strumenti universali di protezione sociale realizzabili anche in forme sussidiarie e la valorizzazione della contrattazione collettiva, che meglio di
qualsiasi altro strumento sa mediare le istanze produttive e del lavoro, coniugandole. Bisogna disinnescare le forme di dumping sul lavoro che scatenano una corsa al ribasso sulla qualità e dignità dello stesso”.
Furlan ha ricordato anche come in Italia la contrattazione collettiva copre l’85% delle lavoratrici e dei lavoratori, garantendo loro diritti retributivi, normativi, previdenziali ed assistenziali e rimarcato che “stiamo chiedendo
di estenderla anche agli ambiti oggi non ancora raggiunti. Non servono, quindi, misure indistinte imposte per legge, ma piuttosto sostegni legislativi alla diffusione della libera rappresentanza sindacale ed alla crescita della contrattazione collettiva, che per ragioni di conoscenza e prossimità sa realizzare migliori condizioni di protezione e sviluppo”.