Gabel, dichiarato lo stato di agitazione. Sciopero e presidi

Milano, 7.2.2018

I circa 400 lavoratori della Gabel di Rovellasca (Como) saranno in sciopero per due ore, il prossimo mercoledì 14 febbraio, per sollecitare l’attenzione su una “situazione finanziaria produttiva critica in cui da molti anni versa la società”. Lo annunciano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil della Lombardia in una nota, in cui viene indicato che “negli ultimi 5 anni Gabel ha dimezzato complessivamente il suo fatturato, che nel 2017 ha perso 6 milioni di euro”. Secondo le categorie sindacali dei tessili, Gabel è “in forte ritardo sul piano di sviluppo, sugli impegni presi e sul piano di ristrutturazione sostanzialmente fondato su importanti interventi nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti, sull’ampliamento della rete di vendita e su un massiccio intervento di marketing per consolidare il marchio”.

“La società è in forte ritardo sul piano di sviluppo, sugli impegni presi e sul piano di ristrutturazione sostanzialmente fondato su importanti interventi nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, l’ampliamento della rete di vendita, più volte dichiarata ma mai praticata e il massiccio intervento di marketing per consolidare il marchio – afferma Luigi Cannarozzo, della Femca Cisl Lombardia -. Da troppi anni è assente qualsiasi politica di mercato e sviluppo commerciale verso l’estero che vincola questa società al 95% circa del fatturato ai consumi interni del nostro Paese”.

I sindacati hanno più volte ribadito la disponibilità e l’esigenza di aprire un confronto prioritario su questi temi con un costante monitoraggio della situazione che non può esaurirsi con il blocco delle erogazioni dei premi aziendali la cui incidenza peraltro, anche confermata dalla stessa Gabel, risulta essere irrisoria sui costi aziendali e comunque di natura variabile e a obiettivi raggiunti.

“Auspichiamo un ripensamento di questa decisione – conclude Cannarozzo – che certamente non aiuta nelle dinamiche aziendali anche in funzione di un efficientamento dei processi produttivi e in una gestione più adeguata dei punti vendita”.