I sindacati dei medici lombardi scrivono a parlamentari e consiglieri regionali

“Stanziare risorse corrispondenti all’enorme impegno profuso, costituendo un fondo a carico della retribuzione di risultato”

Milano, 16.4.2020

“La drammatica situazione che il nostro Paese sta vivendo è, purtroppo e in gran parte, legata all’evoluzione e alle conseguenze del contagio nella nostra Regione, che da sola rappresenta al 14 aprile il 53% dei decessi, il 43% dei ricoverati non intensivi e il 35% dei ricoveri in Terapia Intensiva rispetto al livello nazionale. Il totale dei casi lombardi rappresenta invece 38% di tutti i casi italiani”. Lo ricordano Cisl Medici regionale e gli altri sindacati dei medici (Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fp Cgil Medici e dirigenti Ssn, Fvm, Fassid, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici), Uil Fpl Coordinamento aree contrattuali medica veterinaria sanitaria, Fedirets) che in una lettera inviata ai parlamentari e consiglieri regionali lombardi definiscono “inaccettabile e politicamente miope” che la classe politica lombarda “non prenda, nelle sedi opportune, a partire da quelle regionali e arrivando a quelle nazionali, una chiara e decisa iniziativa per tutelare i propri lavoratori con misure specifiche, in termini di sicurezza ed economici, che non possono essere parametrate in quantità e criteri a quelle delle altre Regioni, come se le dimensioni del problema fossero di pari entità”.
I sindacati propongono che vengano stanziate risorse corrispondenti all’enorme impegno profuso, costituendo un fondo a carico della retribuzione di risultato la cui distribuzione terrà ovviamente conto del diverso impegno e rischio a livello delle varie Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale conseguenti all’emergenza Covid.