Impresa e industria 4.0, Cisl Lombardia: fattore strategico il coinvolgimento dei lavoratori

Milano, 13.6.2018

“Le trasformazioni dell’impresa e industria 4.0 non ci trovano ne’ disfattisti ne’ ottimisti a prescindere. Certamente occorre governare i processi e quindi aumentare gli investimenti pubblici a favore dell’innovazione delle competenze, attraverso progetti di formazione continua che vedano un maggiore coinvolgimento dei fondi interprofessionali”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, introducendo i lavori del convegno “Lombardia 4.0. Lavoro e sfida tecnologica e organizzativa” tenutosi questa mattina. “Fattore strategico per un impatto positivo del 4.0 sull’organizzazione del lavoro è un maggiore e strutturale coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti – ha sottolineato Duci -. È positivo che il piano nazionale “Impresa e industria 4.0” lo premi, ma bisogna andare oltre e costruire, anche con il sostegno legislativo, forme di partecipazione dei lavoratori alla governance dell’organizzazione della produzione aziendale”.

Momento conclusivo del percorso di formazione “Laboratorio 4.0”, che la Cisl Lombardia ha organizzato in questi mesi per i proprio delegati, operatori e dirigenti territoriali e di categoria, il convegno di questa mattina ha approfondito i temi delle trasformazioni in corso nell’organizzazione del lavoro, in Lombardia e non solo, evidenziando le nuove esigenze di riqualificazione e illustrando alcune buone prassi aziendali oggetto di studio.

“L’impresa è cambiata, è diventata un network globale – ha sottolineato Luciano Pero, docente di Organizzazione al Politecnico di Milano -. Il coinvolgimento dei lavoratori è un fattore che genera ricchezza e lo dimostra lo studio dei casi delle aziende più evolute così come è dimostrato che la complessità tecnologica, la crescente professionalizzazione e il lavoro in team sono un fatto di crescita della produttività”.

In questo contesto, la formazione, a patto che si mirata, si riconferma risorsa strategica. Ne sono ben consapevoli le 14 imprese sociali Ial, rete di servizi specializzati della Cisl, che hanno deciso di collocarsi in modo articolato sui vari asset della formazione e dei servizi al lavoro: dalla formazione continua per lavoratori occupati, a quella di base per l’acquisizione di qualifiche e diplomi, a piani finanziati con fondi europei, alle politiche attive per accompagnare le persone nelle transizioni lavorative. “Partecipiamo a varie Fondazioni Its, ai due Cluster tecnologici, a partnership con atenei e centri di ricerca – ha ricordato Stefano Mastrovincenzo, presidente Ial, intervenendo al convegno – convinti che una formazione mirata sui bisogni di imprese e lavoratori sia di vitale importanza per lo sviluppo dei territori e la qualità dell’occupazione”.

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Nel corso della tavola rotonda, il segretario regionale Cisl Lombardia, Mirko Dolzadelli, ha sottolineato l’esigenza che il tema dell’innovazione tecnologica e della crescita venga affrontato in sinergia tra tutti gli attori coinvolti: sindacati, aziende, istituzioni. “Non fermiamoci alla narrazione di chi oggi vede il mondo senza lavoro o teorizza la decrescita felice – ha detto Dolzadelli -. Se si vuole un sistema flessibile, capace di prendere decisioni condivise è chiaro che dobbiamo crescere assieme, sindacato, imprese e Regione”. “I casi studiati nel corso del laboratorio 4.0 dimostrano che l’innovazione tecnologica, se affrontata in un’ottica di condivisione e di coinvolgimento dei lavoratori è un fattore di crescita e di soddisfazione per tutti – ha aggiunto -. La Lombardia ha le carte per fare da apripista a livello nazionale, se la Regione gioca un ruolo di sintesi, governando la rivoluzione 4.0 e promuovendo una crescita che sia omogenea sul territorio”.

Angelo Colombini, segretario nazionale Cisl, ha ricordato che in base a recenti studi nei prossimi 15 anni nelle aziende digitalizzate 3,5 milioni lavoratori saranno da riqualificare. “Bisognerà puntare sulla specifica e aggiornata e rilanciare le politiche attive nel nostro paese in modo che tutti i lavoratori si sentano rafforzati e salvaguardati – ha detto -. Se poi l’innovazione è una sfida per lo sviluppo allora bisognerà investire sulle infrastrutture, a partire dalla banda larga, che ancora non è presente in larga parte del Paese”.

Secondo l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Mattinzoli, il welfare aziendale è “l’ingrediente necessario per ottenere quel cambio di passo culturale necessario nel percorso segnato dalla rivoluzione dell’industria 4.0”.  “In questo percorso che va gestito e non subìto – ha detto – ognuno deve fare la sua parte: l’impresa, il sindacato, il mondo dell’associazionismo, le istituzioni devono lavorare insieme e uniti. Imprenditori e lavoratori devono sentirsi parte della stessa azienda perchè con questo presupposto si possa creare davvero quel welfare aziendale che va poi a beneficio dell’intera comunità”.

E il senso di comunità deve caratterizzare il rapporto aziende-lavoratori, secondo Gianluigi Viscardi, presidente Piccola industria Confindustria Lombardia e presidente Cluster Fabbrica Intelligente. “Le aziende sono messe alla prova dalle trasformazioni in atto e devono rispondere alle  richieste del mercato – ha detto -. In questa fase di trasformazioni non esistono più la fabbrica, gli operai, esiste la comunità e dobbiamo lavorare tutti insieme per aumentare il valore del know how dell’azienda, lavoratori e imprenditori”. Imprenditori che sono altrettanto sottoposti alla sfide delle competenze . “Quando formiamo l’imprenditore? E’ una sfida anche per noi – ha detto-. Confindustria ha cominciato a lavorare su questo con i Digital Innovation Hub”.

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