
Milano, 16.10.2019
In Lombardia l’incidenza di povertà media era nel 2017 al 5,5%, nel 2018 è al 6,6%: è peggiorata più nelle famiglie italiane che straniere, si è ridotta nell’area metropolitana ma è cresciuta negli altri comuni, soprattutto i quelli più piccoli. Lo sottolinea l’Alleanza contro la povertà Lombardia, alla vigilia della Giornata internazionale contro la povertà, ricordando che l’ultimo monitoraggio di Polis Lombardia indica oltre 180mila le famiglie lombarde in condizione di povertà assoluta. Dall’ultimo report dell’Inps sul reddito di cittadinanza risulta inoltre che la Lombardia con oltre 143.000 domande è la terza regione per numeri di istanze presentate dopo Campania e Sicilia, la quinta per numero di domande accolte (80.143).
“Nel corso dell’incontro dei giorni scorsi in Regione con gli assessori Bolognini e Rizzoli – afferma Paola Gilardoni, portavoce dell’Alleanza contro la povertà Lombardia – abbiamo ha sottolineato la necessità di favorire l’interazione tra le misure di politiche attive e gli interventi di inclusione sociale e di avviare un momento di monitoraggio e valutazione sulle complessive misure di contrasto alla povertà, comprese quelle regionali come il Reddito di Autonomia, per dare risposte più efficaci alle condizioni di vulnerabilità e fragilità delle famiglie lombarde”.
A livello nazionale, in un comunicato diffuso oggi dall’Alleanza contro la povertà in Italia si auspica che già dalla predisposizione della legge di Bilancio si realizzi “un confronto con il Governo per la definizione delle politiche necessarie a contrastare il dramma della povertà assoluta che troppe persone, ancora oggi, vivono nel nostro Paese e che non è adeguatamente affrontato”.
“L’introduzione del Reddito di cittadinanza, nonostante l’importante stanziamento di risorse che ha ampliato la platea dei beneficiari e l’importo del contribuito economico, non ha cancellato la povertà – prosegue la nota -. Per questo ribadiamo con forza la necessità di mantenere lo stanziamento di risorse previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno e di mettere in atto i correttivi volti al raggiungimento delle persone escluse o penalizzate dai parametri di accesso e di erogazione della misura, come i senza dimora.