Infortuni, dal 21 febbraio una settimana di iniziative per fermare la strage

Landini, Sbarra, Bombardieri: migliorare e potenziare i controlli

Milano, 17.2.2022

“Non c’è più tempo, non siamo disponibili ad attendere oltre, continuando a contare lavoratori e
studenti morti sul lavoro o durante un’esperienza formativa in azienda. Occorre intervenire subito con provvedimenti in grado di fermare la strage. Per questo Cgil, Cisl e Uil, dal prossimo 21 febbraio, daranno il via ad una settimana di iniziative. È quanto dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e PierPaolo Bombardieri.


I segretari generali delle tre Confederazioni annunciano che a partire da lunedì prossimo “saranno
organizzate iniziative ed assemblee nei luoghi di lavoro. I delegati sindacali – spiegano Landini,
Sbarra e Bombardieri – dialogheranno con i lavoratori e le lavoratrici, stagisti, tirocinanti e ragazzi
e ragazze che svolgono percorsi di apprendimento scuola/lavoro sul tema della sicurezza e sul
diritto a vedere garantita l’incolumità di chi opera, come dipendente o studente impegnato in un
percorso formativo di vario tipo, all’interno di un’azienda, un cantiere o qualsivoglia luogo di
lavoro”.
“È necessario, e le morti di Lorenzo e Giuseppe a distanza di pochi giorni lo hanno
drammaticamente confermato, migliorare e potenziare i controlli, e garantire una formazione
specifica, agli studenti, ai tutor e ai dipendenti già presenti in azienda con linee guida condivise su
come operare in queste situazioni”. Inoltre per Cgil, Cisl e Uil “non è accettabile che la presenza di
studenti venga considerata al pari di lavoro subordinato vero e proprio”.


“Ministeri competenti ed Enti locali – proseguono i dirigenti sindacali – si facciano
immediatamente carico di questa situazione insostenibile. Imprese, organi di vigilanza e
associazioni di categoria si assumano le proprie responsabilità”. “È il momento di risposte certe sul
tema degli infortuni sul luogo di lavoro e in itinere. Chiunque esca la mattina dalla propria casa per
andare a lavorare o per un’esperienza formativa prevista dal proprio percorso di studi, deve avere la
certezza di tornarvi la sera”, concludono Landini, Sbarra e Bombardieri.