Lavoratori Tim in piazza a Milano: “No allo spezza-Tim”

Oltre 200 persone al presidio a Palazzo Lombardia. Sì a un tavolo di confronto permanente

Milano, 23.2.2022

Arrivati da tutta la Lombardia, oltre 200 lavoratori Tim hanno manifestato questa mattina sotto Palazzo Lombardia per dire “no” allo scorporo della rete e allo “spezzatino” dell’azienda, nell’ambito dello sciopero proclamato da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom della Lombardia.
Sono circa 8000 i posti di lavoro in Lombardia coinvolti dalle scelte della dirigenza Tim e del governo, tra dipendenti diretti e di aziende dell’indotto.
“Lo spezzatino di Tim attraverso lo scorporo della rete porterebbe a un forte indebolimento di un’azienda che nel passato è stata punto di riferimento internazionale – ha detto Enzo Mesagna, segretario regionale Cisl Lombardia, intervenendo al presidio -. Questo progetto pone forti dubbi sulla continuità occupazionale e mette a rischio il destino di migliaia di lavoratori. Un rischio che non possiamo permetterci e che non vogliamo correre in alcun modo”. “Occorre pensare a nuovo modello di riferimento per il sistema delle telecomunicazioni – ha aggiunto -. Abbiamo chiesto al governo di intervenire, visto che lo Stato è il secondo azionista del Gruppo Tim e il primo della società Open Fiber. Non stiamo scioperando perché siamo contarti allo sviluppo, ma perché vogliamo una Tim forte, integrata, che torni ad essere punto di riferimento nel settore delle tlc”.
Nel corso della manifestazione, animata anche da un flash mob (nella foto) che ha chiamato in causa il governo sollecitando un intervento urgente, una delegazione è stata ricevuta dall’assessore regionale al Lavoro, Melania Rizzoli. “Siamo soddisfatti, l’assessore ha dimostrato attenzione ai problemi dell’azienda e si è impegnata ad aprire un tavolo di confronto permanente – ha commentato Silvio Belleni, segretario generale Fistel Cisl Lombardia -. Il tema è il futuro di Tim e più in generale lo sviluppo tecnologico del sistema Italia. Di questo il governo dovrà occuparsi quanto prima”.

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