Lavoro agile nella Pa, sindacati: niente trasgressioni!!!

Milano, 13.3.2020

Il lavoro agile è oggi l’ordinaria modalità di lavoro nella pubblica amministrazione. E’ questo il principale contenuto della “Direttiva n. 2 – Indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 nelle pubbliche amministrazioni”, emessa ieri, 12 marzo 2020 dalla Ministra per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone.
In questa fase di emergenza sanitaria, l’obiettivo che si persegue è ridurre la circolazione delle persone e dunque la presenza di dipendenti negli uffici. “Nell’atto emerge con chiarezza che gli uffici pubblici devono garantire in loco solo i servizi indifferibili in cui la presenza fisica sia indispensabile per lo svolgimento delle attività – scrivono  Fp Cisl, Cisl Fp, Uilfpl, Uilpa regionali in una nota unitaria -. Riteniamo che una piena e corretta applicazione della direttiva presupponga la garanzia dell’uniformità dei comportamenti dei datori di lavoro pubblici nei confronti dei loro dipendenti”.
“Va sottolineato – proseguono – che il lavoro agile garantisce l’erogazione dei servizi e che la sua più ampia sperimentazione si pone, in questa fase difficile, come banco di prova per le pubbliche amministrazioni: saper tenere insieme la situazione emergenziale e la prospettiva sarà utile al progressivo rodaggio e miglioramento della funzionalità dello smart working. Oltre a considerare che questo strumento è anche utile alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, vista la chiusura dei servizi educativi e delle scuole”.
Fp Cisl, Cisl Fp, Uilfpl, Uilpa regionali richiamano dunque tutte le amministrazioni alla loro responsabilità: “in gioco c’è la salute delle lavoratrici e lavoratori pubblici e di tutti i cittadini”.
“Vigileremo sulle scelte che i sindaci e gli amministratori stanno effettuando in queste ore – avvertono – e siamo pronti a segnalare alle autorità competenti il mancato adempimento alla direttiva da parte delle amministrazioni pubbliche della Lombardia”.