Legno industria, 2000 lavoratori in piazza a Milano per il contratto

Milano, 21.2.2020

Oggi a Milano si è tenuta la manifestazione interregionale delle Regioni del Nord Ovest, del settore del Legno industria organizzata da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil in contemporanea allo sciopero nazionale di 8 ore. Oltre 2000 lavoratrici e lavoratori hanno sfilato in corteo passando davanti la sede di Federlegno, che rappresenta le aziende del settore al tavolo della trattativa e sono i firmatari del contratto nazionale di lavoro del settore.
Una rappresentanza dei sindacati hanno consegnato a Federlegno le loro richieste, coi dati di partecipazione allo sciopero.

La Lombardia ha registrato un’adesione media allo sciopero di oltre l’80% degli addetti delle fabbriche, con punte anche del 90% e 100%.

La Lombardia registra la presenza di circa 5.000 aziende dell’industria legno, con un numero di addetti di oltre 30.000 e una produzione totale della filiera che arriva a pesare il 25% del totale prodotto in Italia di 8 miliardi.

“La risposta degli oltre 10.000 lavoratori e lavoratrici, coinvolti nelle 150 assemblee svolte in Lombardia da Feneal, Filca e Fillea è stata grande – afferma Armando Busnelli, segretario regionale Filca Cisl Lombardia – .
Avere raggiunto e informato questo numero importante di lavoratrici e lavoratori ci ha consentito di mantenere alto il livello di attenzione sul percorso negoziale, facendo maturare in loro la consapevolezza che è fondamentale aderire allo sciopero, soprattutto quando le controparti non vogliono riconoscere il giusto salario e il miglioramento dei diritti contrattuali”.
“Noi abbiamo accolto le richieste della controparte di avere strumenti utili ad affrontare i picchi e flessi di lavoro, ma abbiamo anche chiesto di concordarli con le Rappresentanze sindacali unitarie – aggiunge – . Il nostro contratto già prevede ampio utilizzo di strumenti come la flessibilità e la multiperiodalità, oltre alla possibilità di assumere con contratti di somministrazione e a tempo determinato, ma certamente non siamo d’accordo se l’utilizzo di tali strumenti avvenga senza il coinvolgimento delle Rsu e dei sindacati territoriali”.

 

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