Maurizio Cappello nuovo segretario generale Poste Cisl Lombardia

Milano, 12.9.2016
 
Maurizio Cappello è il nuovo segretario generale della Slp Cisl Lombardia, la categoria che segue i lavoratori di Poste Italiane. Lo ha eletto oggi il consiglio generale del sindacato che in Lombardia conta oltre 10mila iscritti. Cappello succede a Giuseppe Marinaccio, eletto nella segreteria nazionale, che intervenendo ai lavori del parlamentino della categoria ha rilanciato gli obiettivi dei postali Cisl nei confronti dell’azienda Poste. 
Eletta anche la nuova segreteria regionale, composta oltre che da Cappello da Maurizio Dassù e Tenuccia Schepisi. Priorità della nuova squadra è la vertenza in corso con Poste Italiane, che da tre mesi ormai vede sindacato e lavoratori impegnati in un’intensa mobilitazione, con blocco delle prestazioni straordinarie aggiuntive. “Lo stato di agitazione è sempre aperto, poiché dall’azienda non arriva alcuna riposta concreta alle nostre richieste – afferma il neo-segretario generale delle Poste Cisl Lombardia -. La Lombardia è partita per prima con la grande manifestazione regionale del 23 maggio scorso, ma la mobilitazione si sta allargando a tutta Italia e non escludo si arriverà alla proclamazione dello sciopero generale nazionale di tutti i lavoratori delle Poste”. “I servizi e il recapito sono al collasso, come pure la sportelleria del settore privato – aggiunge – . Non bastasse, la nuova riorganizzazione del recapito e della logistica, sommata alla consegna a giorni alterni, sta creando disagi e problemi a lavoratori e utenti”. In questo scenario, la totale privatizzazione dell’azienda per i postali della Cisl è da combattere senza esitazione. “E’ inaccettabile che quella che ormai è l’unica azienda pubblica produttiva – afferma Cappello – vada in mano a speculatori interessati solo di fare cassa, così come cerca di fare cassa il governo, preoccupato solo di ricavare il più possibile dalla cessione”. 
Ai lavori hanno partecipato anche Mario Petitto, vicepresidente Uni Europa, e Luca Burgalassi, neosegretario generale Poste Cisl, che ha ribadito i rischi di una totale privatizzazione di Poste Italiane. “La mission sociale, che vede Poste guardare all’inclusione, rispondere alle necessità di tutti i cittadini, a prezzi socialmente accettabili nessun privato può averla – ha detto -. Solo lo stato azionista può garantire questa mission, anche se in un quadro economico di utili”. “I due miliardi che lo stato pensa di ricavare sono nulla rispetto agli utili che questa azienda ha fatto e ancora può fare, come azienda pubblica – ha aggiunto Burgalassi -. I partiti hanno cominciato ad ascoltarci, abbiamo cominciato ad istillare dubbi e tutti ci stanno dando ragione. Questo è un primo risultato. Stiamo attenti, però, alle voci di un rinvio che hanno cominciato a circolare. Speriamo non sia una manovra elettorale. Il governo deve fare chiarezza sulle sue reali intenzioni”.