
Milano, 29.1.2018
Oltre trecento ragazzi, arrivati da diverse province lombarde, hanno partecipato questa mattina all’incontro “1938-2018. Le leggi razziali in Italia e i nuovi razzismi km Europa”, organizzato da Cgil Cisl e Uil Lombardia nell’ambito del progetto “In treno per la memoria” che dal 28 marzo al 1 aprile porterà in viaggio a Auschwitz e Birkenau studenti, lavoratori e pensionati.
“Siamo ormai arrivati alla decima edizione e anche questo anno porteremo in visita ad Auschwtz e Birkenau oltre settecento persone, due-terzi studenti, il resto giovani lavoratori e pensionati – sottolinea Bruno Bersani, presidente del Comitato “In treno per la memoria” -. Il nostro auspicio, come sempre, è favorire la capacità di far crescere memoria vera intorno ad un tema che ha purtroppo ampie connessioni con la vita quotidiana attuale”. “Diversi sono i segnali negativi – aggiunge – che denotano l’incapacità dell’Europa di accogliere. Segnali che in alcuni casi trascendono in fenomeni di xenofobia vera e propria”. “C’è una lezione che va imparata – conclude Bersani – una memoria che va temprata per consentire al genere umano di non cadere più nell’errore, e orrore, di cui è stato capace non più tardi di 70 anni fa”.
Attenti e partecipi gli studenti hanno seguito per tutta la mattina gli interventi degli ospiti e dei relatori. Luca Bonafede, giovane intellettuale che oggi vive a Londra, ha ricordato l’assurdità della stesura del “manifesto della razza”, firmato da un gruppo di scienziati vicini al regime fascista, sottolineando come sia quanto mai attuale il rischio che l’indifferenza dia spazio a nuovi razzismi. “E’ importante ricordare l’Olocausto – ha detto – non solo perché è un orrore europeo, e quindi anche italiano, o perché è stato pianificato e organizzato con cura sistematica come mai prima”. “Dobbiamo ricordarlo perché stato possibile anche a causa dell’indifferenza delle persone – ha sottolineato -. Non sentiamoci migliori di chi viveva in Italia negli anni Trenta e non si è opposto alle leggi razziali”.
Anche Betti Guetta, dell’Osservatorio Antisemitismo della fondazione Cdec, ha messo in guardia i ragazzi dal rischio di lasciare troppo spazio ai pregiudizi verso gli stranieri e ciò che è “diverso”, terreno fertile di nuovi razzismi. “Viviamo in una società liquida, le persone sono disorientate e purtroppo cercano sicurezze nei pregiudizi – ha detto -. Le nostre rilevazioni periodiche evidenziano nell’opinione pubblica una percentuale alta e stabile di pregiudizi. Bisogna imparare a fare molta attenzione alle parole, dando loro il giusto peso, sapendo anche chi non si esprime non sempre lo fa perché ha un giudizio “neutro””.
LEGGI – IL PROGETTO In Treno per la Memoria – Auschwitz 2019
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