Mobilitazione per il lavoro Cgil, Cisl, Uil: manifestazione a Roma sulle pensioni

Milano, 17.12.2019

“Se la manovra non verrà migliorata alla Camera, la mobilitazione non potrà che continuare, finchè non avremo risposte per le persone che rappresentiamo”. Cosi il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, alla terza manifestazione unitaria a Piazza Santi Apostoli che ha avuto come temi centrali la riforma fiscale a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, la riduzione del fenomeno dell’evasione, la defiscalizzazione degli aumenti contrattuali, pubblici e privati; una equa rivalutazione delle pensioni, un welfare più giusto ed una legge sulla non autosufficienza.

“Siamo in piazza per la nostra terza giornata di mobilitazione nazionale. Sono state tre grandi tappe di un cammino che ha scandito l’importanza del lavoro, della giustizia sociale, della coesione sociale – ha detto Sbarra -. Oggi alziamo uniti le voci per rimettere al centro le ragioni del welfare, della terza età, di una riforma fiscale che alleggerisca il carico sui redditi medio-popolari da lavoro e da pensione”.
“Combattere disuguaglianze non è una scelta di parte – ha detto il segretario generale aggiunto Cisl – . E’ dovere costituzionale. Rimettere al centro le realtà deboli, le condizioni di vita di milioni di persone, assicurare i più elementari diritti di cittadinanza da nord a Sud è la maggiore priorità economica che possiamo darci. Serve una svolta sul contrasto alla povertà, sul sostegno alle famiglie, sulla legge per la non autosufficienza. Occorre investire su sanità, scuola, mobilità”.

Sbarra ha definito “ridicoli e offensivi” i 7 euro lordi annui sulle pensioni. “La rivalutazione deve essere piena e immediata, non può essere rinviata al 2022 – ha detto -. Vergognoso anche solo averlo proposto. Bisogna superare definitivamente la Legge Fornero e noi diciamo che 41 anni di contributi devono bastare, che va valorizzata la maternità con un anno di contribuzione in meno per ogni figlio”.

Infine il fronte fiscale, con la proposta di un Patto che punti ad alleggerire il carico su lavoro e pensioni, che restano gli azionisti di maggioranza dell’erario. “La riduzione del cuneo è un primo passo ma ancora troppo debole e largamente insufficiente – ha detto Sbarra – . Sul piano politico i tavoli non sono mancati. Ma la qualità del confronto noi la misuriamo solo sul terreno dei fatti. Se il presidente Conte vuole davvero il dialogo, metta in campo emendamenti di Governo coerenti con la nostra Piattaforma e finanzi subito una legge quadro sulla non autosufficienza. La mobilitazione non si fermerà fin quando non vedremo risultati concreti”.