Morti sul lavoro, Cgil, Cisl, Uil Lombardia: chiediamo risposte urgenti alle istituzioni e assunzione di responsabilità agli imprenditori

Ieri un nuovo infortunio mortale

Milano, 11.12.2021

Nella giornata di ieri un operaio di 55 anni è stato schiacciato da una lastra di cemento in un cantiere a Torre d’Isola in provincia di Pavia. E’ il quarto infortunio mortale da inizio mese in Lombardia, che si aggiunge ai 42 registrati dalle Ats da inizio anno, mentre i dati Inail aggiornati a ottobre 2021 ne riportano ben 140 nella nostra regione. “Numeri impressionanti, che impongono interventi urgenti per fermare questa strage quotidiana sui luoghi di lavoro – sottolineano Cgil, Cisl e Uil Lombardia in una nota unitaria -. Numeri che in Lombardia non accennano a diminuire rispetto ai dati dello scorso anno anche sul fronte degli infortuni: sono oltre 82mila quelli occorsi da inizio anno”.

Nel settore delle costruzioni, si registra un aumento del 20% ben 3.770, rispetto allo stesso periodo del 2020. Dati allarmanti, in un quadro nazionale che conta circa 450.000 infortuni complessivamente di cui 1017 mortali, con un aumento del 16% nel settore delle costruzioni con 24000 denunce di infortunio.

“Una strage inaccettabile, mai frutto della casualità, che impone risposte immediate dalle Istituzioni ad ogni livello e assunzione di responsabilità da parte dei datori di lavoro! – scrivono i sindacati – La salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori vengono prima di tutto! Non sono accettabili ritmi di lavoro eccessivi, non si può operare in assenza di formazione e senza che siano preventivamente attuate le misure di prevenzione da chi ha la responsabilità dell’attività stessa. La prevenzione è in capo all’imprenditore!”.

“Le nostre richieste, rivolte alle istituzioni nazionali e regionali – proseguono -, sono chiare: rafforzare il fronte ispettivo, incrementando il numero dei controlli e i servizi sia in capo alle Ats che agli Ispettorati del Lavoro, istituire una task force sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, qualificare le imprese attraverso la patente a punti e dare così attuazione alla previsione legislativa inapplicata da oltre un decennio”. Cgil, Cisl e Uil Lombardia rivendicano con forza la necessità di formazione preventiva obbligatoria per tutti i soggetti e l’intervento sulla cultura della prevenzione che deve essere prioritaria alla ripresa economica. “Su questi temi, ferme restando le prime aperture – concludono -, aspettiamo risposte efficaci sia dal Governo che da Regione Lombardia”.

Occorre passare dalle parole ai fatti: ridare dignità al lavoro e fermare queste stragi!