Operai agricoli e florovivaisti, intesa sul contratto

In vigore fino al 2025, interessa 200 mila imprese e oltre 1 milione di lavoratrici e lavoratori

Milano, 25.5.2022

Rinnovato nella notte tra lunedì e martedì il contratto nazionale degli operai agricoli e florovivaisti, a soli cinque mesi dalla scadenza. Il nuovo contratto, siglato da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil con Coldiretti, Cia e Confagricoltura, sarà in vigore fino al 2025 e interessa 200 mila imprese e oltre un milione di lavoratrici e lavoratori del comparto.
L’aumento salariale, del 4.7%: sarà erogato in tre tranche, il 3% da giugno 2022, l’1,2% da gennaio 2023 e lo 0,5% a giugno 2023. L’adeguamento economico sarà rivalutato dalle parti anche a settembre 2023 a seguito della verifica dell’inflazione reale del biennio.

La prima tranche salariale del 3% arriverà il 1 giugno 2022 per tutti i lavoratori impegnati nelle grandi campagne di raccolta estive.
Una novità rispetto al passato, come anche l’impegno ad incontrarsi a settembre 2023 per verificare l’inflazione reale del biennio della durata del contratto e rivalutare l’adeguamento economico. In pratica per un lavoratore stagionale qualificato l’aumento equivale a 72 euro di euro a regime nell’arco di 12 mesi. Tra i punti qualificanti del rinnovo si conferma il modello contrattuale che si articola a livello nazionale e provinciale. Grande rilievo viene dato alla bilateralità, con diverse novità in tema di welfare tra cui l’istituzione della Cassa Rischio Vita. Particolare attenzione è stata prevista poi per le attività di agriturismo, della vendita diretta e delle fattorie sociali e didattiche, creando le condizioni affinché alla contrattazione provinciale sia data la possibilità di prevedere forme aggiuntive di flessibilità.
Rivisto anche il regime di classificazione degli operai florovivaisti, con l’inserimento di nuovi profili professionali e l’integrazione di figure già esistenti che necessitavano di un aggiornamento.

Per Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil il rinnovo “garantisce le giuste tutele, anche dal punto di vista economico, necessarie per rafforzare la capacità di acquisto dei lavoratori, di fronte alle tante sfide dovute anche alla crisi internazionale”.

“Il rinnovo del contratto nazionale degli operai agricoli e florovivaisti rappresenta davvero una bella conquista per le lavoratrici e i lavoratori, è un sostegno concreto al made in Italy agroalimentare che per affrontare le sfide presenti e future dovrà fare sempre più leva sul lavoro dignitoso e di qualità”, ha commentato il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota.

Per Coldiretti, “si tratta di un importante segnale di responsabilità di imprese e lavoratori del settore agricolo nazionale di fronte ad un’emergenza mondiale”. Mentre Confagricoltura ha sottolineato di aver voluto dare un segnale concreto ai collaboratori e dipendenti, “consapevoli dell’importanza che il fattore umano riveste per le aziende agricole italiane, soprattutto in un momento come questo, in cui il contesto internazionale richiede uno sforzo produttivo ulteriore, anche attraverso l’introduzione di elementi di modernizzazione e innovazione tecnologica”.