Pensioni, accordo governo-sindacati: interventi da 6 mld in tre anni

Milano, 29.9.2016

“Dopo tanti anni i pensionati vedono un po’ di giustizia”. Così il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine del tavolo al ministero del Lavoro. Questo, aggiunge, non significa che “ci accontentiamo: la nostra piattaforma è nella nostra testa e nei nostri cuori”. Quindi per Furlan “il lavoro va avanti, restano ancora tante cose da fare”, ma quello di oggi “è un buon risultato”. “Un’intesa importante che ridà ai nostri pensionati la dignità che per troppo tempo è stata loro negata”. È questo anche il commento del segretario generale Fnp Cisl, Gigi Bonfanti all’incontro conclusivo col governo sul tema delle pensioni. “Dopo anni nei quali ci siamo battuti per affermare i diritti dei pensionati senza ricevere ascolto da parte del governo, assistiamo finalmente ad una presa di posizione con la quale i nostri pensionati ricevono qualcosa senza dare nulla in cambio. Aver ampliato il numero dei pensionati a cui andrà la 14esima, insieme all’equiparazione della no tax area tra lavoratori e pensionati sono due traguardi importantissimi per noi. Naturalmente non ci fermiamo qui: questo è solo il primo passo di un percorso che andrà avanti a partire da domani, sperando che le risorse a disposizione del governo permettano di portare a compimento anche le altre nostre richieste, come la rivalutazione delle pensioni prevista nella fase due di questo confronto col governo”.
Via libera dunque ai primi interventi. Governo e sindacati hanno firmato un verbale condiviso sugli interventi sul sistema pensionistico. Nel verbale di cinque cartelle sono identificate le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l’Ape, l’intervento sui precoci e l’estensione e l’aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi. “Abbiamo concluso questa fase con la sigla di un verbale che rappresenta la sintesi di un lavoro che abbiamo giudicato importante” ha detti il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al termine del tavolo con i sindacati, osservando che il testo fotografa un «metodo di confronto utile e importante”.
Il governo punta a destinare agli interventi sul sistema previdenziale 6 miliardi di euro in 3 anni. ”Il governo – ha spiegato – lavora per trovare la massima condivisione possibile”. Si va verso una conferma degli interventi previsti per le quattordicesime. La quattordicesima sarà estesa a 3,3 milioni di persone, ovvero ai pensionati con redditi complessivi personali fino 1.000 euro al mese. Si tratta quindi di quasi 1,2 milioni in più rispetto alla attuale platea di beneficiari. 
Uno dei nodi da sciogliere era quello dei lavoratori precoci. Per chi ha lavorato 12 mesi effettivi, anche non continuativi, prima del compimento dei 19 anni l’uscita sarebbe anticipata a 41 anni di contributi se si appartiene alle categorie di lavoratori in difficoltà, come disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e chi ha svolto attività gravose. Sarebbe quindi questa la soluzione trovata per i lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età.