Politiche contro la povertà, decisivo il ruolo degli assistenti sociali

Milano, 15.2.2018

Per un’efficace attuazione del reddito di inclusione (Rei), anche in Lombardia sarà decisivo il ruolo degli assistenti sociali. Figure preziose, impegnate ogni giorno sul fronte dei servizi territoriali contro il disagio e la povertà, ma ancora non adeguatamente supportate dalle istituzioni. Sono infatti poco meno di 2.000 gli assistenti sociali che operano nei 1.523 Comuni in Lombardia. Un numero limitato, rispetto ai potenziali beneficiari del Rei. Sono infatti già oltre 19mila le domande presentate in Lombardia.

A sottolinearlo e a sollecitare un rafforzamento dell’organico, il segretario regionale della Cisl Lombardia, Paola Gilardoni, intervenendo al convegno organizzato dall’Ordine degli assistenti sociali sulle politiche a sostegno dei diritti e contro la povertà.“Affinché l’attuazione del Rei possa avvenire con efficacia chiediamo alla prossima giunta regionale di stanziare risorse aggiuntive al finanziamento nazionale – ha detto Gilardoni – e di avviare subito dopo le elezioni un confronto per la definizione del “Piano regionale di contrasto alla povertà”, per coordinare le politiche per promuovere l’inclusione sociale, con particolare attenzione all’inserimento lavorativo”. “La sfida dell’attuazione del Reddito di inclusione – ha sottolineato il segretario regionale Cisl Lombardia – richiede inoltre un’innovativa sinergia tra lavoro dei servizi sociali, del Terzo settore, dei sindacati e delle imprese”.
A seguito del confronto sulle diverse esperienze di attivazioni di reti locali che hanno visto agire in sinergia enti pubblici, sindacati, terzo settore, imprese e scuola, nel corso del convegno si è sviluppata un’interessante analisi sui molteplici aspetti dell’attuazione delle misure, il dialogo con le istituzioni, l’approfondimento di specifiche metodologie d’intervento, il confronto e la collaborazione con i soggetti coinvolti nelle reti di welfare locale, la conoscenza e la diffusione di buone pratiche sviluppate a livello territoriale.

La presidente del Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali della Lombardia, Mirella Silvani, ha sottolineato che predisporre progetti personalizzati che siano adeguati alla presa in carico di situazioni complesse e che siano realistici per la situazione della persona, del suo nucleo e per il territorio in cui vive, “richiede il potenziamento di energie a più livelli istituzionali: programmatorio, organizzativo e operativo”. “Gli assistenti sociali – ha spiegato – sono impegnati in questi tre livelli negli enti locali, nei Comuni e negli Ambiti, ma anche negli enti del sistema sociosanitario e nel terzo settore”. Attraverso il convegno l’Ordine professionale ha voluto facilitare e promuovere la comunicazione tra questi diversi piani d’azione. “Un momento importante per l’avvio di relazioni e possibili collaborazioni – ha detto Silvani – per dare forza alle proposte a sostegno di politiche che pongano al centro i diritti e la promozione delle persone, e un’occasione per un costante approfondimento di specifiche metodologie d’intervento e la diffusione di buone pratiche sviluppate a livello locale”.