Reddito di cittadinanza, Cisl Lombardia: penalizzate le famiglie con minori

Milano, 5.3.2019

Anche in Lombardia, in un contesto economico che ha faticato a riprendersi dalla crisi economica ed occupazionale, si vede aumentare l’incidenza della povertà tra le famiglie. Sono oltre 180 mila, infatti, le famiglie lombarde che si trovano in condizione di povertà assoluta, e oltre 32 mila le famiglie che hanno beneficiando del Reddito di inclusione nel 2018 (fonte Inps 2018). Famiglie protagoniste di situazioni delicate e articolate, che secondo la Cisl Lombardia non sono colte nella loro complessità dalla nuova misura del Reddito di cittadinanza, per la quale da domani si può presentare domanda, se si hanno i requisiti.
“Il rilevante stanziamento di risorse rappresenta una novità interessante e apprezzabile, che purtroppo stride con i contenuti della misura, che invece non sembrano rispondere adeguatamente proprio agli obiettivi assunti di contrasto della povertà”, scrive Paola Gilardoni, segretario regionale in un documento di prime osservazioni sulla misura. “C’è innanzitutto un problema di ambiguità di fondo – spiega – stante il fatto che la misura si rivolge contemporaneamente a due differenti target: persone e famiglie in condizioni di grave deprivazione economica e sociale e persone che necessitano di una occupazione. Sono bisogni diversi che richiedono dedicati strumenti di tutela”.
Inoltre nonostante la rilevante incidenza della povertà tra le famiglie con minori, “la presenza di bambini e delle persone con disabilità non viene adeguatamente considerata nel RdC – afferma Gilardoni – . Per effetto della scala di equivalenza adottata, si penalizzano le famiglie con minori e disabili. Ciò avviene sia in riferimento al calcolo della soglia di accesso alla misura, sia nella definizione dell’importo del beneficio economico”.

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