Sistema socio-sanitario e sociale lombardo, sindacati alla Regione: cambiare strada

“Realizzare percorsi condivisi per una ripresa sicura”

Milano, 22.5.2020

“Non sono bastati i numeri choc delle morti nelle fasce di popolazione più fragili, a partire dagli anziani ospiti nelle Rsa lombarde o spesso abbandonati al proprio domicilio, per convincere Regione Lombardia che sono stati fatti errori e che è indispensabile cambiare strada”. Così Cgil, Cisl e Uil in una nota unitaria diffusa oggi.

“Gli incontri avuti nelle giornate di ieri e di oggi, dove sono stati illustrati gli indirizzi per la riapertura in sicurezza delle unità di offerta e della riattivazione dei servizi del sistema socio-sanitario e sociale lombardo – scrivono i sindacati -, sembrerebbero confermare l’assenza di un progetto di gestione del rischio, di risposta ai bisogni alla qualità dell’offerta assistenziale, e di una prospettiva di riorganizzazione della rete dei servizi territoriali”.

Cgil, Cisl e Uil Lombardia sottolineano che la sicurezza “viene garantita se si coinvolgono tutti i soggetti, compresi i lavoratori e gli operatori del sistema, che in questa drammatica situazione hanno comunque garantito la tenuta dei servizi”.

“La delibera di Giunta che Regione Lombardia sta per assumere – concludono i sindacati – sembra preoccuparsi solo di indicare le responsabilità in capo agli enti gestori e alle Ats. Chiediamo al Presidente di Regione Lombardia, ad Anci e agli Enti gestori di modificare questo approccio e a realizzare percorsi condivisi per una ripresa sicura”.