Taxi a Milano: la sfida della Fit Lombardia in vista di Expo

Milano, 11.11.2014

E’ evidente il motivo dello sconcerto e del disappunto emersi in questi giorni in gran parte della categoria dei tassisti che vedono svanire sotto i loro occhi, per l’ennesima volta, il miraggio del numero unico di chiamata del taxi. “Una delle poche opportunità di riscatto e di rilancio di un mestiere che spesso vede i tassisti subire, piuttosto che seguire, le scelte delle centrali RadioTaxi”, spiega Eliseo Grasso, della Fit Cisl Lombardia. Le tre maggiori centrali RadioTaxi di Milano, (Cooperativa Autoradiotassi 8585, Consorzio Taxiblu 4040, Yellow Tax srl 6969), che con gli oltre tremila tassisti aderenti smistano circa i due terzi di tutte le chiamate taxi a Milano, sono infatti le stesse che con due successivi ricorsi al Tar (il primo a giugno contro una gara poi andata deserta, il secondo a inizio novembre, con la presentazione di ben quattro offerte) contro l’assegnazione della gara ad evidenza pubblica per la realizzazione di un numero unico di chiamata del taxi, stanno vanificando i pur lodevoli sforzi, non solo amministrativi, del comune di Milano. La gara vale oggi un investimento reale di quasi 900.000 €.
“Se Uber e i nuovi operatori che si affacciano sul mercato fanno paura e se da un lato si chiede con forza il rispetto delle regole, dall’altro la categoria taxi non può permettersi di perdere questo treno – afferma Grasso -.  Prima di essere un lavoro, il taxi è un servizio; trovare il taxi più vicino è un diritto del cliente”.
La posizione della Fit Cisl Lombardia è chiara: se il sistema di chiamata, prima che un’impresa o un affare per le società, è uno strumento indispensabile e prezioso di servizio e di lavoro, non dover pagare un canone, quando è possibile, per ricevere la chiamata, è un diritto del tassista. “Oggi la tecnologia ci dimostra che questi obiettivi sono raggiungibili – spiega Grasso -, il Comune di Milano, da parte sua, sta provando a realizzarli per l’utenza e per i tassiti. La nostra sfida in vista di Expo è di darci da fare in questa direzione”.