
Coinvolgerà oltre 600 attori impegnati nella provincia
Milano, 18.1.2022

“Il principale investimento da fare per rispondere alle sfide delle trasformazioni del sistema produttivo bresciano e del mercato del lavoro, deve essere rivolto alle persone e all’organizzazione del lavoro”. Alberto Pluda, segretario generale della Cisl bresciana, lo ha detto introducendo un incontro con i giornalisti per la presentazione dell’avvio di un’indagine del sindacato di via Altipiano d’Asiago sulle politiche attive del lavoro nella provincia.
Un’iniziativa per colmare un vuoto di informazioni e di dati, per disegnare un quadro realistico della situazione nel nostro territorio. Con un obiettivo ambizioso da condividere con tutti gli attori in campo: influenzare positivamente il mercato del lavoro nel Bresciano.
“Le politiche attive per il lavoro – ha sottolineato Pluda – richiedono uno sforzo condiviso, una maggiore collaborazione, per capire insieme ciò che sta avvenendo e costruire proposte comuni. È necessario potenziare le relazioni territoriali tra Parti Sociali e Istituzioni con strumenti permanenti di confronto”.
Brescia e il lavoro
Paolo Reboni, che nella segreteria provinciale della Cisl segue in particolare i temi del mercato del lavoro, ha illustrato il quadro in cui si inserisce l’indagine. “Nella nostra provincia lavorano 537.170 persone, con un tasso di occupazione 64,7%. La disoccupazione è al 4,5% e riguarda 25.352 persone, ma più della metà di chi si trova in questa condizione (il 53,6%) è senza lavoro da oltre 12 mesi; la disoccupazione giovanile (le rilevazioni considerano giovane una persona fino a 29 anni) è al 27,2%, in calo rispetto al passato, ma sempre molto alta con una componente importante di giovani che né studiano né lavorano pari al 14,1%”.
Sulla disoccupazione pesa il basso livello di scolarizzazione, la necessità di qualificazione e riqualificazione professionale, l’inadeguatezza dei Centri per l’impiego e la mancata messa in rete delle competenze specifiche degli attori delle politiche attive. Nella nostra provincia operano 9 Centri per l’impiego, 55 Agenzie per il Lavoro e 78 altre realtà private: per i primi il tasso di successo nel collocamento è del 5%, le APL raggiungono 1l 18% e il 16% gli altri soggetti.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha aggiunto Reboni – mette oggi a disposizione delle politiche attive risorse importanti. In Regione Lombardia le misure dedicate non mancano, a partire dalla Dote Unica Lavoro, ma occorrere coordinamento con le azioni di programmazione nazionale che quest’anno prevedono l’avvio della Garanzia Occupabilità Lavoratori”.
L’indagine
L’indagine coinvolgerà i 613 attori in campo impegnati nella nostra provincia sulle politiche attive per il lavoro: dai Centri per l’Impiego alle Agenzie per il Lavoro, dagli Enti Formativi ai Consulenti del Lavoro e alle Associazioni di Rappresentanza Datoriale.
Ventiquattro le domande formulate nel questionario, per individuare “chi fa cosa” nelle politiche attive per il lavoro a Brescia, soggetti, numero delle azioni, misure adottate, durata e numero di lavoratori coinvolti. Altre domande riguardano l’individuazione degli strumenti più efficienti, la valutazione delle difficoltà, i nuovi trend del mercato del lavoro, il giudizio sul sistema vigente in Regione Lombardia. Domanda aperta, infine, sulle proposte per migliorare le politiche attive.
I risultati verranno presentati nel corso del Congresso provinciale della Cisl bresciana del 3 e 4 marzo prossimi.