Lavoratori vaccinati, attenzione sempre alta alle norme anti-Covid

Milano, 17.3.2021

Di seguito il documento “Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2021”, frutto del lavoro di collaborazione fra Iss, ministero della Salute, Aifa, Inail, che risponde a diversi quesiti sulle misure farmacologiche, di prevenzione e controllo delle infezioni da Sars-CoV-2 sorti con il progredire della campagna vaccinale contro il Covid-19 e la comparsa delle diverse varianti del virus.

Un testo molto leggibile impostato come FAQ e che va nella direzione di rispondere ad alcuni aspetti, magari per noi scontati ma giusti da ricordare. soprattutto in questa situazione.
“Confermando che il vaccino è, e resta, l’unica azione che ci permette di superare questa pandemia – afferma Giuseppe Sbarufatti, responsabile dipartimento Salute e sicurezza Cisl Lombardia – le indicazioni ci dicono che negli uffici piuttosto che nelle fabbriche l’attenzione non può essere abbassata neppure da parte di chi si sia vaccinato”.

Nel documento si rammenta infatti che “Gli studi clinici condotti finora hanno permesso di dimostrare l’efficacia dei vaccini nella prevenzione delle forme clinicamente manifeste di Covid-19, anche se la protezione, come per molti altri vaccini, non è del 100%” .
Si sottolinea, inoltre, che la durata della protezione vaccinale non è ancora stata stabilita, che la risposta protettiva al vaccino può variare da individuo a individuo e, soprattutto, che al momento, non è noto se i vaccini impediscano completamente la trasmissione del Coronavirus (infezioni asintomatiche).
Il lavoratore vaccinato contro il Covid-19, inclusi gli operatori sanitari, nei luoghi di lavoro e non, deve continuare a utilizzare «rigorosamente» i Dpi e i dispositivi medici prescritti, a curare l’igiene delle mani, a mantenere il distanziamento fisico e a utilizzare le altre precauzioni secondo la valutazione del rischio. Infatti “è noto che i vaccini anti-COVID-19 riducono significativamente la probabilità di sviluppare la malattia clinicamente sintomatica. D’altro canto, si ribadisce che nessun vaccino anti-COVID-19 conferisce un livello di protezione del 100%…”.