
“Essere qui oggi è importante, perché questi incontri permettono di ‘contaminarci’ a vicenda e di scambiarci idee. E per me è fondamentale: cerco di non perdere mai nessuna occasione per farlo, per ascoltarvi e per ‘raccogliere’ le testimonianze di chi sta ‘in prima linea”. Con queste parole Fabio Nava, Segretario Generale Aggiunto della CISL Lombardia, ha aperto il suo intervento conclusivo al Consiglio Generale della FIRST CISL Lombardia, tenutosi giovedì 19 dicembre 2024 a Rescaldina, in provincia di Milano, presso “La Tela – Osteria Sociale”, realtà nata in un luogo confiscato alla criminalità organizzata, “volto di un’Italia che ha voglia di fare, di un’Italia attenta al sociale e che non si arrende all’illegalità”, come ha sottolineato il Segretario
L’intervento ha toccato temi di grande rilevanza, con un focus su quattro aspetti cruciali, di attualità, oltre la Legge di Bilancio, ovvero le violenze di genere, gli incidenti sul lavoro, le guerre e il diritto di sciopero, perché “è sicuramente importante continuare a svolgere le nostre attività nei luoghi di lavoro, però non bisogna perdere occasione per far sentire la nostra voce anche su temi che riguardano la nostra quotidianità”
Violenze di genere: un impegno non più rinviabile
“La violenza contro le donne è una grave piaga sociale che richiede una risposta decisa e condivisa”, ha affermato il Segretario, ricordando che “in Italia, la mancanza di dati aggiornati, completi e accessibili ostacola la comprensione e l’efficace contrasto del fenomeno. Gran parte delle violenze rimane sommersa, con oltre il 90% dei casi non denunciati, secondo l’ISTAT. Le indagini istituzionali, come quelle dell’ISTAT, sono datate e non coprono categorie vulnerabili come donne con disabilità o figli orfani di femminicidio”. A proposito dei femminicidi, Nava ha sottolineato che “nel nostro Paese manca una definizione legale specifica di ‘femminicidio’ e questo complica ulteriormente il monitoraggio e il conteggio accurato di questi crimini. Sebbene esistano tentativi di definizione da parte delle Nazioni Unite e di enti come l’ISTAT, molte variabili restano escluse dalle statistiche ufficiali”
Incidenti sul lavoro: una vergogna che non possiamo tollerare
Il secondo tema centrale dell’intervento è stato quello degli infortuni sul lavoro. “Quest’anno, nei primi dieci mesi, 890 persone non sono tornate a casa dal lavoro, 155 nella sola Lombardia e questi numeri non accennano a fermarsi: ogni giorno, in media, 3 persone non fanno ritorno alle proprie famiglie la sera. Ma questi non sono numeri, sono volti, sono vite spezzate ed è bene ricordarlo, perché altrimenti si perde il valore. È una vergogna per la società civile ed è un fallimento anche per il Sindacato, che pure è impegnato in tante iniziative sul tema. Evidentemente, non basta più. Serve un cambiamento culturale, che deve permeare tutti i luoghi dove possiamo arrivare a portare delle testimonianze”
56 conflitti in corso: un grido d’allarme per la pace e la dignità umana
Oggi il mondo affronta 56 conflitti attivi, di cui 7 sono completamente ignorati dai media, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale, una situazione che rende più che mai attuali le parole del Pontefice, che denuncia una “terza guerra mondiale a pezzi“. I dati del Global Peace Index ci dicono che 92 paesi su 163 monitorati sono coinvolti in guerre oltre i propri confini. Numeri drammatici, che dovrebbero farci riflettere: mentre l’economia globale arranca, l’economia di guerra prospera, con investimenti in armamenti che superano di gran lunga quelli in operazioni di pace.
Il diritto di sciopero: uno strumento da usare con responsabilità
“Se si arriva alla precettazione, significa che qualcosa non ha funzionato”. Così Fabio Nava ha commentato l’episodio della scorsa settimana, in cui una precettazione è stata annullata dalla Magistratura nel giro di 24 ore. Nava ha sottolineato che il diritto di sciopero, sancito e normato dalla Legge, deve essere rispettato e applicato correttamente, evitando un uso eccessivo e improprio della precettazione. “Lo sciopero deve rimanere uno strumento di ultima istanza, un mezzo per rivendicare diritti e tutele inascoltate, riportandolo alla sua funzione originale: creare un danno economico o reputazionale alla controparte”
Nava ha poi voluto sottolineare “la presenza oggi di due modelli sindacali distinti: il primo è radicato in una forma antagonista, legata alle lotte e alle idee del Novecento; il secondo, invece, è quello che la CISL ha portato avanti nei suoi 75 anni di storia: un Sindacato di proposte, competente, pragmatico, basato sulla contrattazione. Ma questo non significa rinunciare all’unità sindacale, che deve fondarsi sul rispetto reciproco delle idee di ciascuno. E la parola rispetto è centrale, non a caso è stata scelta dalla Treccani come parola del 2024. Non è solo un termine di uso comune, ma rappresenta un desiderio profondo della società e il Sindacato deve farsi interprete di questo bisogno, andando oltre le questioni strettamente sindacali, per affrontare temi sociali più ampi. In qualità di attore sociale, il sindacato ha il compito di dare voce a chi non ce l’ha e di promuovere il rispetto come valore fondamentale. Tuttavia, è importante distinguere tra rappresentanza sindacale e opposizione politica. Entrambe hanno un ruolo essenziale, ma non devono mai essere confuse o sovrapposte. Per la CISL, il sindacato deve concentrarsi sulla rappresentanza, che è la sua missione primaria, lasciando l’opposizione politica ad altri attori. Solo così il sindacato potrà continuare a essere uno strumento efficace per la tutela dei lavoratori e un promotore di dialogo e progresso sociale”
Legge di Bilancio: luci e ombre
Sul tema della Legge di Bilancio, il Segretario ha ribadito la posizione della CISL, evidenziando le priorità del sindacato. “Ad aprile l’Europa ci aveva chiesto di intervenire sul debito pubblico e sul deficit, che rappresentano due piaghe per il nostro Paese; già allora, prima di aprire la Legge Finanziaria, 50 miliardi di euro erano impegnati tra deficit e Superbonus”. Nonostante il contesto complesso, la CISL ha indicato alcune misure imprescindibili, come il taglio strutturale del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF, per un totale di 18 miliardi di euro. “Sono interventi importanti, che possono dare respiro ai lavoratori e alle famiglie. Tuttavia, ci sono anche delle ombre: sulla sanità, ad esempio, si poteva fare di più. Poco più di 2 miliardi di euro in due anni sono insufficienti. Ma rappresentano un punto di partenza. Sta a noi raccogliere ciò che è stato ottenuto e rilanciare con forza per il futuro”
L’intervento si è concluso con uno sguardo al futuro e alla proposta di Legge sulla partecipazione avanzata dalla CISL. “Se riusciremo a portarla a compimento, questa Legge cambierà radicalmente il modo di fare attività sindacale nei prossimi anni. La CISL vuole porsi nel Paese come un interlocutore affidabile, questa Legge non rappresenterà solo una modifica normativa, ma un vero e proprio cambio culturale. Ma servirà investire in formazione e comunicazione, per accompagnare i lavoratori e i delegati in questa trasformazione. Il cambiamento richiede responsabilità, consapevolezza e preparazione: dobbiamo far capire a tutti il valore di una partecipazione attiva e responsabile, che metta al centro il dialogo e la condivisione”





