
Gilardoni: molti lavoratori, in particolare delle piccole imprese, non accedono alle misure
Milano, 8.11.2021

In Lombardia in questi anni si è diffusa la presenza di piani welfare, regolati attraverso la contrattazione, con interventi nell’area della previdenza, della sanità integrativa ed assistenza, dell’istruzione, della cultura e ricreazione, mobilità e per servizi assicurativi e finanziari.
Sono ancora molti, però, i lavoratori che non riescono ad accedere a misure di welfare di questo genere, in particolar modo quelli occupati nelle imprese di piccole dimensioni. E’ quanto rileva il segretario regionale Cisl Lombardia, Paola Gilardoni, in un articolo scritto per Percorsi di Secondo Welfare nel quale si rilancia l’invito a Regione Lombardia ad incentivare tali misure aziendali.
“Considerando l’esigenza di accompagnare la necessaria ripresa economica in Lombardia con misure di sostegno alle imprese e alle famiglie – spiega Gilardoni – la Regione potrebbe valutare un sistema di incentivazione finalizzato a estendere e ulteriormente qualificare più in ottica sociale le esperienze di welfare integrativo”.
“In ambito regionale – prosegue – ci sono le condizioni per realizzare, attraverso un progetto condiviso tra Regione e le parti economiche e sociali, un sistema che orienti innovative esperienze di welfare integrativo in direzione delle prossime trasformazioni del lavoro, con particolare riguardo agli effetti che producono sul territorio e nella comunità. Si potrebbero pertanto considerare forme premiali che incentivino la creazione di sistemi di reti tra imprese, soggetti pubblici e del Terzo Settore, al fine di estendere le esperienze di welfare integrato tra aziende del territorio e semplificare l’accesso ai servizi sociali, assistenziali da parte di lavoratori e cittadini, agevolando una interazione tra piani di welfare aziendali e offerta di servizi locali che consenta alle persone e alle famiglie di potersi più agevolmente orientare tra la molteplicità degli interventi e prestazioni”.