8 MARZO, Cisl Lombardia: contrattazione strategica per il work life balance

Milano, 8.3.2019

Sono ancora evidenti le disparità di genere nel mondo del lavoro. Stando ai dati Istat 2028, sei lavoratrici su 10 hanno retribuzioni orarie sotto la media. Per le donne, inoltre, la distribuzione delle retribuzione orarie è orientata verso livelli retributivi bassi. Nel 2016, il 59% delle lavoratrici percepiva una retribuzione oraria inferiore alla mediana nazionale, quota che scende al 44% per gli uomini. “C’è una domanda di riconoscimento di competenza, professionalità ed impegno nel lavoro da parte delle donne che non trova ancora una risposta soddisfacente”, sottolinea Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia. “Se guardiamo alla nostra Regione – prosegue -, se pur con importanti investimenti e misure a sostegno della conciliazione famiglia lavoro, come le Reti di conciliazione territoriali, a fine 2017 si rileva ancora un tasso di attività maschile del 79,6% ed un tasso femminile di attività del 64.3 %, con una differenza di 15 punti percentuali”.
La presenza dei figli sembra limitare la possibilità per le donne di assicurare con continuità la propria occupabilità. “In Lombardia purtroppo sono proprio le famiglie con figli minori sono quelle a maggior rischio di fragilità economica e povertà In Lombardia – sottolinea Gilardoni – Il sostegno delle politiche e misure di conciliazione è un’esigenza non solo per il nostro Paese, ma anche per la Lombardia, per promuovere benessere economico e sociale”.
La Cisl Lombardia ritiene che, oltre al sistema da benefici economici, sia opportuno un rafforzamento dei servizi per la famiglia a partire da quello per la prima infanzia per i periodi di chiusura delle scuole, e durante i ponti o nei mesi estivi, per dopo scuola. Ci sono esperienze di welfare aziendale che favoriscono la costruzione di risposte dedicate a livello territoriale favorendo in tal modo l’accesso ai servizi. “Per sostenere misure di work life balance – conclude Gilardoni – crediamo si debba rafforzare la contrattazione aziendale per favorire misure di flessibilità oraria e innovazione organizzativa. I processi di digitalizzazione e l’evoluzione tecnologica posso rappresentare interessanti opportunità, come con lo smart-working”.