Milano, 12.5.2014

Il settore, a forte presenza di multinazionali, è caratterizzato da esuberi e espulsioni, delocalizzazioni, esternalizzazioni senza tutele, azioni unilaterali, assenza di strategie. Accanto alle situazioni di ristrutturazioni e di crisi permangono però alcune eccellenze industriali, impegnate nel consolidamento e nell’innovazione, prima tra tutte la St Microelectronics (sono ben 5.000 i lavoratori del sito di Agrate e Cornaredo, sui 10.000 totali), il distretto High tech green, e numerose piccole e medie imprese e start up, che però necessitano dello sviluppo delle infrastrutture di rete e del rafforzamento della ricerca tecnologica.
Incalzato per tutta la mattinata dagli interventi dei delegati Fim delle aziende Ict attive in Lombardia, che hanno evidenziato le forti difficoltà, ma anche le grandi potenzialità, del settore, il sottosegretario all’Economia ha condiviso l’esigenza di un approccio “di sistema” sulle problematiche del settore. “Bisogna tener conto della specificità produttiva del settore, molto avanzato – ha sottolineato Baretta -. Il credito d’imposta su ricerca e innovazione sono strumenti già pronti e penso che si possano ipotizzare anche interventi più mirati, perché questo è un settore in cui l’Italia può essere competitiva, superando ritardi”. Secondo il sottosegretario all’Economia, occorre innanzitutto “favorire una qualsiasi forma di ‘campioni nazionali’. L’Italia rischia di essere presente con tante medie e piccole importanti aziende, molte straniere – ha spiegato – ma non avere una propria identità produttiva in questo settore”. Baretta ha poi evidenziato che importanti opportunità per il settore potranno arrivare dalla riforma dell’amministrazione messa in agenda dal governo Renzi. “Stiamo pensando a una riforma che aumenti moltissimo la capacità di intervento tecnologico: dall’agenda digitale alla banda larga, all’informatizzazione generale della pubblica amministrazione – ha detto -. E’ una fase nella quale il Paese sente un grande bisogno di ripartire e rilanciare e se riusciamo nell’intento il settore dell’Ict sarà uno dei primi a risentirne in positivo”.