Milano, 2.2.2016

A determinare la decisione societaria la disdetta dei contratti di locazione delle strutture citate dal 31 dicembre 2015 da parte della Fondazione Enpam, che nel frattempo ha ceduto la proprietà di 7 strutture al Fondo Antirion Global, intimando la riconsegna di parte dei locali al 15/2/2016, termine spostato al 28/2/2016 per l’unico locale rimasto in capo alla fondazione. La situazione sarebbe aggravata dalle perdite gestionali. «Nel 2013 e 2014 – si legge nella procedura di mobilità – Atahotels ha registrato perdite rispettivamente di circa 22,8 milioni di euro e di 8,7 milioni di euro». «Rispetto ai risultati negativi – si precisa poi nel documento – l’andamento dell’anno 2015 si pone in controtendenza grazie agli effetti positivi della manifestazione mondiale Expo».
La categoria cislina suggerisce un percorso alternativo ai licenziamenti. «Abbiamo auspicato fino all’ultimo che le trattative tra la direzione alberghiera e la Fondazione Enpam prendessero un’altra direzione» ha stigmatizzato Elena Maria Vanelli, della segreteria nazionale Fisascat. «Dobbiamo considerate che i 429 lavoratori coinvolti sono esclusi dai trattamenti ordinari di sostegno al reddito – ha proseguito la sindacalista – e quindi dovremmo individuare un percorso di continuazione dell’attività alberghiera così da poter garantire il mantenimento dei livelli occupazionali». «Dal 15 febbraio prossimo infatti gli alberghi chiuderanno – ha concluso la Vanelli – e ad oggi non è assolutamente chiaro ~se ci sarà continuità nell’attività alberghiera ~e, in tal caso, chi gestirà il futuro di questi hotels». C’è attesa per l’8 febbraio, data già fissata in calendario per l’avvio della fase sindacale della procedura di mobilità. Intanto i sindacati di categoria valuteranno tutte le iniziative di mobilitazione da mettere in campo a tutela dei livelli occupazionali.