Milano, 22.9.2016

Secondo la Cisl Asse del Po occorre un intervento che restringa l’ambito di possibile utilizzo, riportandolo ad attività che sono realmente accessorie o occasionali da stabilire per legge.
Inoltre, vanno mantenuti i limiti di 2.000 euro annui per il committente, se imprenditore, e di 7.000 euro annui per il lavoratore. “Bisogna mantenere il tetto dei 3.000 euro per la cumulabilità di lavoro accessorio con gli ammortizzatori sociali – afferma Dino Perboni, segretario generale aggiunto Cisl Asse del Po – e il divieto di ricorso al lavoro accessorio nell’ambito della esecuzione di appalti.
Per alcuni settori nei quali è maggiore il rischio di abusi e/o si pone un problema di sicurezza del lavoro, quali ad esempio l’edilizia ed i trasporti, l’elenco di attività potrebbe essere ampliato dalla sola contrattazione nazionale, che dovrebbe anche stabilire una percentuale massima, rispetto alla totalità degli addetti, di lavoratori da utilizzare con voucher”.