Lavoro, a Mantova boom di vendite di voucher: +60% sul 2014

Milano, 22.9.2016
 
Preoccupa la Cisl a Mantova l’esplosione della vendita di voucher, buoni per il lavoro accessorio dal valore nominale di 10 euro, sul territorio. Secondo gli ultimi dati Inps, il numero totale dei voucher venduti nel 2015 è aumentato del 60,6% rispetto all’anno prima e del 190,5% sul 2013. Circa il 50% dei voucher utilizzati non specificano chiaramente il settore di attività, il 13,63% è utilizzato nel settore dei servizi ed il 13,59% nel settore del commercio. “Siamo molto preoccupati e riteniamo utile, anche se insufficiente, un intervento sulla sola tracciabilità del voucher – afferma Giuseppe Demaria, segretario generale Cisl Asse del Po -. Non ci si può limitare ad una mera questione di controlli, i quali, pur importanti, potrebbero contrastare l’utilizzo illecito, ma non risolverebbero certamente la questione del larghissimo utilizzo “scaltro”, ma paradossalmente legale, dello strumento, reso evidente dalla crescita fortissima dei voucher venduti”.
Secondo la Cisl Asse del Po occorre un intervento che restringa l’ambito di possibile utilizzo, riportandolo ad attività che sono realmente accessorie o occasionali da stabilire per legge. 
Inoltre, vanno  mantenuti i limiti di 2.000 euro annui per il committente, se imprenditore, e di 7.000 euro annui per il lavoratore. “Bisogna mantenere il tetto dei 3.000 euro per la cumulabilità di lavoro accessorio con gli ammortizzatori sociali – afferma Dino Perboni, segretario generale aggiunto Cisl Asse del Po – e il divieto di ricorso al lavoro accessorio nell’ambito della esecuzione di appalti.
Per alcuni settori nei quali è maggiore il rischio di abusi e/o si pone un problema di sicurezza del lavoro, quali ad esempio l’edilizia ed i trasporti, l’elenco di attività potrebbe essere ampliato dalla sola contrattazione nazionale, che dovrebbe anche stabilire una percentuale massima, rispetto alla totalità degli addetti, di lavoratori da utilizzare con voucher”.