A Bergamo arriva la Formazione 4.0

Milano, 24.6.2019

“Industria 4.0”, ovvero quello che viene identificata come la 4a rivoluzione industriale, anche su Bergamo inizia a essere una realtà. Qualche decina di aziende può a pieno diritto fregiarsi della “medaglia”, ma tanto ancora occorre fare per portare l’ambito dell’industria orobica a livelli competitivi.
In quest’ottica, il protocollo firmato da Confindustria Bergamo con le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil, va nella direzione dell’innovazione, sfruttando la formazione degli addetti e una nuova organizzazione del lavoro.

Il Protocollo intende favorire il confronto aziendale e la definizione congiunta di iniziative specifiche, supportate anche da seminari ed attività formative. Si partirà in fase sperimentale con una decina di aziende e con 1500 addetti.
“L’obiettivo condiviso – si legge nel protocollo – è promuovere la realizzazione, nei prossimi mesi, di un novero di esperienze aziendali virtuose, che possa rappresentare un punto di valutazione e confronto per operatori, RSU e Organizzazioni Sindacali che vogliano gestire, nel migliore dei modi, l’impatto sulle risorse umane derivante dagli investimenti tecnologici, valorizzando anche il confronto sindacale”.

L’analisi sindacale parte dalla necessità di “diffondere formazione soprattutto nei momenti di cambiamento –ha detto Francesco Corna, segretario generale Cisl Bergamo – . Che qui vada fatto un forte investimento formativo ce lo diciamo dalla consegna della ricerca Ocse. L’avanzamento della nostra economia va sostenuta con processi formativi adeguati. E poi ci auguriamo che questo progetto possa favorire la partecipazione dei lavoratori nei processi del lavoro, e un approccio comune, tra sindacati e imprenditori, è la modalità positiva per ottenere risultati e riconoscere adeguatamente i lavoratori”.

“Sapere come muoversi verso un futuro che è già presente e come usare gli strumenti del Piano strategico nazionale Industria 4.0 significa, per l’industria manifatturiera provinciale, essere pronti a cogliere le opportunità che questo cambiamento offre per recuperare posizioni perse e garantirsi un vantaggio competitivo – ha detto il vice presidente di Confindustria Agostino Picinali -. Ora tocca essere proattivi soprattutto nei confronti delle aziende piccole e medie che meno hanno familiarità anche con gli aspetti formativi”.