Milano, 15.2.2017
Un servizio per le famiglie, le lavoratrici e i lavoratori. E’ quello che offre lo Sportello Assistenti Familiari della Cisl Milano Metropoli. L’iniziativa è un tassello che si aggiunge alle attività già svolte dallo Sportello Lavoro ed è rivolta al mondo del lavoro domestico e di sostegno alla persona. L’obiettivo è fare incontrare le aspettative di chi cerca un impiego in questo ambito e le esigenze di chi ha bisogno di una figura professionalmente qualificata che sappia accudire un congiunto (anziani prevalentemente, ma non solo) o inserirsi in un ambiente “sensibile” com’è quello familiare. “Il lavoro domestico e di sostegno in famiglia – spiega Carlo Gerla, segretario della Cisl milanese con delega al mercato del lavoro – è molto delicato, perché intercetta situazioni particolari, a volte di sofferenza, o comunque di intimità. E’ un ruolo che richiede preparazione e affidabilità. Le famiglie devono essere certe di potersi fidare della persona che entrerà nelle loro case. Oltretutto, questo è anche un mondo in cui spesso i rapporti di lavoro non sono regolarizzati. La nostra iniziativa mira a creare le condizioni perché le esigenze delle due parti, lavoratori e datori di lavoro, siano entrambe soddisfatte”. In concreto, lo Sportello ha la duplice funzione di raccogliere ed esaminare le richieste di queste figure sul mercato e selezionare i soggetti interessati e in possesso delle caratteristiche necessarie a coprirle, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Sia le famiglie che le lavoratrici e i lavoratori devono rivolgersi direttamente allo Sportello (tel. 02-36593607), che ha sede in via Tadino 18, proprio davanti alla Cisl. Qui troveranno degli operatori a propria disposizione, che prenderanno nota delle esigenze dei datori di lavoro e inseriranno gli aspiranti assistenti famigliari (colf, badanti…) in un percorso di profilazione e qualificazione (colloquio, analisi delle competenze, redazione del curriculum, corso di formazione). L’incrocio delle informazioni dirà se è possibile fare incontrare le parti. “Il valore aggiunto della nostra proposta – osserva ancora Gerla – sta proprio in una sorta di certificazione che forniamo, nello stesso tempo, ai candidati e ai datori di lavoro. E’ una forma di tutela per entrambi”.